Gudrun (mitologia): differenze tra le versioni

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Guðrún, cercando di uccidersi, si getta in mare, ma viene raccontata da re Jónakr, che la sposa. Ella partorisce al terzo marito due figli, Sörli e Hamðir. Allorché la figlia avuta da Sigurðr, Svanhildr, andata in sposa al re goto [[Ermanarico|Jörmunrekkr]], viene uccisa dal marito, Guðrún incita i figli a vendicare la sorella. Sörli e Hamðir partono verso il regno dei Goti e li accompagna il fratellastro Erpr: ritenendolo inutile essi lo uccidono. Arrivati al palazzo di Jörmunrekkr, i due giovani riescono a mutilare il re, ma vengono catturati prima che lo abbiano ucciso. Mentre vengono lapidati capiscono che se ci fosse stato Erpr al loro fianco avrebbero portato a termine la missione
 
==Nella Storiamitologia germanica==
Crimilde, sorella di [[Gundicaro|Gunther]], re dei [[Burgundi]], è uno dei personaggi principali del poema epico [[Nibelungenlied]]. Il poema si apre con un sogno di Crimilde: ella ha un falcone molto bello, che tuttavia viene ucciso da due aquile. Ute, madre della fanciulla, interpreta il sogno dicendo che ella avrà un marito che amerà molto, ma che tuttavia verrà ucciso.
Sorella di [[Gundicaro|Gunther]] (Gunnar), il re dei [[Burgundi]], e sposa di Sigfrido (Sigurd).
[[Sigfrido]], figlio di [[Sigmund (mitologia)|Sigmund]] e principe del Niederland, giunge alla corte di Gunther a [[Worm]] per vedere la bellezza di Crimilde, di cui si parla in ogni terra: egli si innamora ricambiato della ragazza, che gli viene promessa in sposa. Tuttavia, Gunther chiede a Sigfrido, prima di dargli in moglie la sorella, di aiutarlo a conquistare [[Brunilde]], regina d'[[Islanda]], che sfida a duello chiunque voglia sposarla. Sigfrido, grazie ad un cappuccio magico, che rende invisibile che lo indossa, aiuta Gunther nell'impresa di sconfiggere la fortissima guerriera, che sposa controvoglia il re di Worms. Lo stesso giorno viene celebrato anche il matrimonio tra Sigfrido e Crimilde.
 
Secondo il poemetto tedesco ''Sigfrido il Corneo'' (Der Hürnen Seyfrid), Crimilde viene rapita da un drago e in seguito liberata da Sigfrido, che uccide il drago e si impossessa di un grande tesoro.
Nella [[mitologia norrena]], Gudrun (Guðrún Gjúkadóttir) era la bella sorella di Gunnar, del popolo dei Burgundi. Si innamorò di Sigfrido, ma questi amava a sua volta la [[valchiria]] [[Brunilde]], alla quale donò l'anello [[Andvarinaut]]. Gunnar (o Gunther), fratello di Gudrun, desiderava a sua volta sposare Brunilde, sebbene la valchiria avesse giurato di sposare soltanto colui che potesse sconfiggerla in un combattimento alla pari, sapendo che solo Sigfrido ne sarebbe stato capace.
 
Secondo un'altra versione, Brunilde venne imprigionata in un anello di fuoco come punizione da [[Odino]]. Sigfrido attraversò una prima volta l'anello di fuoco per chiedere la mano di Brunilde, ma la magia dell'anello in seguito fece assumere a Sigfrido le sembianze di Gunnar, così quando lo attraversò una seconda volta Brunilde, ignara dell'incantesimo, si convinse a sposare il vero Gunnar.
 
La madre di Gudrun, Grimilde, chiamata Ute nella [[Canzone dei Nibelunghi]], le diede una pozione capace di far disinnamorare Sigfrido di Brunilde. Gunnar concesse a Sigfrido di sposare Gudrun a condizione che questi lo aiutasse a vincere il cuore di Brunilde. Sigfrido ci riuscì, assumendo le sembianze di Gunnar, per poi prendere l'[[Andvarinaut]] da Brunilde e offrirlo in dote a Gudrun. Gudrun e Brunilde, quindi, si sposarono nel medesimo giorno.
 
In seguito, quando Brunilde apprese di esser stata ingannata per sposare un uomo di stirpe inferiore, progettò di vendicarsi dicendo a Gunnar di esser stata importunata da Sigfrido. Gunnar, per risposta, uccise Sigfrido a tradimento. Gudrun, completamente devastata alla vista del corpo senza vita di Sigfrido, promise tra le lacrime di vendicarsi dell'uccisore del suo sposo. Frattanto [[Hagen (mitologia)|Hagen]], il malvagio vassallo di Gunnar, immerse il tesoro dei Nibelunghi nel [[Reno]], in modo che Gudrun non potesse usarlo per creare un proprio esercito e muovere guerra all'odiato fratello.