Castel Trosino: differenze tra le versioni

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L'attività di dissodare il campo fece affiorare i primi oggetti che decoravano uno [[Scheletro (anatomia)|scheletro]] inumato in una [[tomba]] a fossa. Continuando a scavare furono dissotterrate innumerevoli sepolture. Su impulso di Giulio Gabrielli, ingegnere ascolano, che notificò alle autorità statali preposte il ritrovamento, l'ingegner Mengarelli e il professor Brizio coordinarono i lavori di scavo in modo scientifico.
 
I rinvenimenti della necropoli si possono catalogare in più periodi. Vi sono tombe del [[VII secolo]], di cui è difficile comprendere le diverse appartenenze culturali della [[popolazione]]. Vi sono quelle della fase che risale alla seconda metà del [[VI secolo]] nelle quali il corredo funerario ritrovato è di semplice consistenza ed include piccoli vasi di vetro o [[Ceramica#Le terrecotte |terracotta]] e qualche oggetto ornamentale. Poi, vi sono le sepolture del periodo che si computa a partire dalla fine del [[V secolo]], nelle sepolture sia maschili, sia femminili sono stati rinvenuti oggetti di valore, come: armi, monili e gioielli, [[elmo|elmi]], [[corazza|corazze]], [[lancia (arma)|lance]], [[scudo (difesa)|scudi]], [[freccia|frecce]], [[fibula (spilla)|fibule]], [[collana|collane]], [[orecchino|orecchini]], pissidi ed [[amuleto|amuleti]].
 
Quasi tutto il materiale rinvenuto fu trasportato ad [[Ancona]]. Attualmente alcuni pezzi provenienti da Castel Trosino sono esposti presso il [[Museo nazionale dell'Alto Medioevo|Museo dell'Alto Medioevo]] di [[Roma]], altri al [[Metropolitan Museum of Art]] di [[New York]] ed altri ancora al [[Musée d'Archéologie Nationale]] a [[Saint-Germain-en-Laye|Saint Germain en Laye]] in [[Francia]]. La maggior parte del tesoro castrense si trova conservata ed esposta ad Ascoli Piceno all'interno del locale [[Museo dell'Alto Medioevo (Ascoli Piceno)|museo dell'Alto Medioevo]].