Iliade: differenze tra le versioni

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== Stile ==
{{vedi anche|Lingua omerica}}
{{citazione necessaria|Lo stile di Omero è una mescolanza di vari dialetti Greci|}}, tradotta in esametri. Tale lingua proveniva dall'antico [[indoeuropeo]], e possedeva la consonante del digramma (''F''), presente nell'alfabeto miceneo. Se ne accorse il filologo Richard Bentley, studiando il comportamento dello iato omerico, usato molto per scopi metrici. Fra i dialetti, il più frequente è quello eolico, ma vi sono anche presenze ioniche e attiche. Questo perché il poema fu prima tradotto nelle regioni eoliche (dove si praticava la poesia), e poi nella Ionia, la nuova regione greca.
 
L'andamento dei canti è molto lineare, appunto per la presenza degli epiteti e di tipiche formule sintattiche del racconto, come scambio di battute o di dialoghi, ripetute più volte nella stessa forma. I dialoghi spesso sono molto solenni e lunghi, e raccontano varie vicende del passato, o addirittura di secoli prima dell'avvenimento dei presenti fatti, come tesi usata, da parte del dialogante, per rafforzare le proprie opinioni, o per ricordare a bella posta un fatto antico che sia di esempio ed educazione per il lettore, nonché per gli ascoltatori stessi della vicenda. La figura dell'autore-narratore è di pregio: egli, nella buona tradizione degli aedi, invoca la [[Musa]] ispiratrice, [[Calliope]], affinché lo aiuti a comporre i versi adatti per plasmarli nella migliore forma possibile. Il narratore, oltretutto, è onnisciente, e spesso interviene con commenti e opinioni personali durante il racconto.