Architettura italiana: differenze tra le versioni

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[[Le Corbusier]] (progetto per un ospedale a Venezia) e [[Frank Lloyd Wright]] (progetto di una casa sul [[Canal Grande]], ancora a Venezia) non costruirono niente in Italia, mentre vi riuscirono [[Alvar Aalto]] ([[Chiesa di Santa Maria Assunta (Riola di Vergato)|chiesa dell'Assunta]] a [[Riola di Vergato]]), [[Kenzō Tange]] (torri della Fiera di Bologna, piano del [[Centro Direzionale di Napoli]]) e [[Oscar Niemeyer]] (sede della [[Arnoldo Mondadori Editore|Mondadori]] a [[Segrate]]).
 
Nel [[1980]] nell'ambito della [[Biennale di Venezia]] viene istituito il settore Architettura, come direttore viene incaricato [[Paolo Portoghesi]]. In quell'ocasioneoccasione fu allestita la “strada novissima” allestita da [[Costantino Dardi]] e, su incarico di Paolo Portoghesi, [[Aldo Rossi]] realizzò il "Teatro del Mondo", un teatro gallegiantegalleggiante ed itinerante, che viaggiò per i canali di Venezia.<ref>{{cita web|autore=www.labiennale.org|url=http://www.labiennale.org/it/architettura/storia/1.html?back=true|titolo=La Biennale di Venezia: architettura|accesso=15 gennaio 2012}}</ref> Aldo Rossi, primo italiano a vincere il [[Premio Pritzker]], fu senza dubbio tra i più influenti architetti italiani per la nuova generazione. Scrive in proposito [[Rafael Moneo]]: {{Citazione|Non credo di esagerare dicendo che gi anni Ottanta furono segnati - in Italia - da Aldo Rossi e Manfredo Tafuri e che qualsiasi commento che si faccia attorno all'architettura italiana di quegli anni vada riferito ad essi| [[Rafael Moneo]], ''L'altra modernità. Considerazioni sul futuro dell'architettura'', p. 113.}}
 
Sempre nel 1980 fu organizzata all'Arsenale di Venezia la mostra di architettura "Presenza del passato", dove furono riuniti i maggiori architetti del momento considerati [[Architettura postmoderna|post moderni]] fra i quali [[Robert Venturi]], [[Hans Hollein]], [[Frank Gehry]], [[Ricardo Bofill]]. In questo modo Paolo Portoghesi, con una serie di pubblicazioni, lanciò in Italia la cosiddetta ''[[architettura postmoderna]]'', connettendosi ad altri critici quali [[Charles Jencks]] e [[Robert Stern]].<ref>[[Manfredo Tafuri]], ''Storia dell'architettura italiana 1944-1985'', Einaudi, Torino 1986, p. 230.</ref>