Battaglia di Lützen (1632): differenze tra le versioni

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Le cavallerie contrapposte continuarono ad affrontarsi in una situazione di stallo, che però vedeva prevalere lentamente le forze svedesi.
 
Durante questo scontro [[Gustavo II Adolfo di Svezia|Gustavo Adolfo]] fu disarcionato, mentre guidava una carica, da due colpi di moschetto: uno al braccio e uno alla schiena; si sarebbe salvato se agli imperiali che gli si avvicinarono non avesse risposto con questa frase provocatoria: «Sono il Re di Svezia che, suggello la religione e la libertà della Nazione Germanica con il mio sangue.» I soldati indispettiti e crudelmente eccitati dall'occasione di eliminare il comandante nemico piantarono le loro picche nel petto del sovrano, crivellandolo. Nella confusione e nella frenesia della battaglia la sua sorte rimase ignota per un certo tempo, ma la sua scomparsa fu in seguito notata e il suo corpo rinvenuto sul campo alcune ore dopo; a causa di questo fatto, le forze svedesi sul fianco destro cessarono gli attacchi e si misero sulla difensiva.
 
Nel frattempo passò all'attacco anche il centro dello schieramento svedese, che però si trovò a dover fronteggiare le truppe imperiali saldamente trincerate di fronte a loro, e vennero prima decimati dal fuoco dell'artiglieria e della fanteria, e poi caricati dalla cavalleria imperiale; due dei migliori reggimenti svedesi, i reggimenti blu e giallo, furono spazzati via dalla furia del contrattacco nemico e i pochi sopravvissuti si ritirarono in disordine. La vista dei veterani in ritirata, unita alle notizie sulla morte del re, causarono un'ondata di panico, e la totalità delle forze svedesi che avevano sferrato l'attacco erano ora in fuga.