Emilio De Bono: differenze tra le versioni

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=== Capo della polizia ===
L'11 novembre 1922, poco dopo la nascita del [[governo Mussolini]], assunse la carica di direttore generale della [[Polizia di Stato|Pubblica Sicurezza]]. Come capo della polizia riconfermò come capo gabinetto [[Umberto Ricci]] e nominò come proprio sostituto il prefetto [[Dante Almansi]]<ref>{{Cita|Guido Leto|p. 13}}.</ref>. Incaricato della stesura del Regolamento nella [[Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale]] fascista, ne divenne, nel febbraio [[1923]] primo [[comandante generale]].[[File:Emilio De Bono in Abissinia all'inizio della Guerra d'Etiopia.jpg|thumb|Emilio De Bono in [[Abissinia]] all'inizio della [[Guerra d'Etiopia]].|sinistra]]Il 18 giugno [[1924]], a seguito dell'uccisione del deputato [[Partito Socialista Unitario|social-unitario]] [[Giacomo Matteotti]], lasciò la carica di [[capo della polizia]] e nell'ottobre quello di comandante della Milizia. Venne anche costretto a rinunciare a tutti i suoi incarichi, per il periodo in cui fu sottoposto all'istruttoria con l'accusa di essere stato tra gli organizzatori del complotto, ma fu infine prosciolto dal Senato del Regno nell'esercizio della sua competenza di [[Alta corte di giustizia]].
 
Il 18 giugno [[1924]], a seguito dell'uccisione del deputato [[Partito Socialista Unitario|social-unitario]] [[Giacomo Matteotti]], lasciò la carica di [[capo della polizia]] e nell'ottobre quello di comandante della Milizia. Venne anche costretto a rinunciare a tutti i suoi incarichi, per il periodo in cui fu sottoposto all'istruttoria con l'accusa di essere stato tra gli organizzatori del complotto, ma fu infine prosciolto dal Senato del Regno nell'esercizio della sua competenza di [[Alta corte di giustizia]].
 
=== Governatore in Africa e ministro ===
Terminato il processo per l'affare Matteotti, De Bono accettò la carica di Governatore della [[Tripolitania italiana]] dal [[1925]] al [[1928]], ove fu tra l'altro tra gli organizzatori del [[Gran Premio di Tripoli]]. Nominato dal re [[Senatore del Regno]] nel 1925, ebbe tre anni dopo, grazie al suo operato in Tripolitania, la croce di Grand'Ufficiale dell'Ordine Militare di Savoia per la preparazione e la direzione delle operazioni che avevano portato all'occupazione di tutta la [[Sirtica]] occidentale
 
Dal dicembre [[1928]] [[Sottosegretario]]di Stato al Ministero delle Colonie, nel settembre [[1929]] [[Benito Mussolini]] lo nominò [[Ministro]] delle Colonie e nel [[1932]] visitò col re [[Vittorio Emanuele III d'Italia|Vittorio Emanuele III]] l'[[Eritrea]]. Restò ministro fino al gennaio [[1935]]<ref>http://storia.camera.it/governi/i-governo-mussolini#nav.</ref>.[[File:Emilio De Bono in Abissinia all'inizio della Guerra d'Etiopia.jpg|thumb|Emilio De Bono in [[Abissinia]] all'inizio della [[Guerra d'Etiopia]].|sinistra]]
=== La guerra d'Etiopia ===
{{vedi anche|Offensiva di De Bono}}
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|luogo =
}}
[[File:Emilio De Bono a Rodi rivista truppe.jpg|right|thumb|De Bono, accompagnato da [[Cesare Maria De Vecchi|De Vecchi]] a [[Rodi]] passa in rivista le truppe.]]{{Onorificenze
{{Onorificenze
|immagine = Grande ufficiale SSML Regno BAR.svg
|nome_onorificenza = Grande ufficiale dell'Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro
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|luogo = 14 settembre 1920
}}
{{Onorificenze
[[File:Emilio De Bono a Rodi rivista truppe.jpg|right|thumb|De Bono, accompagnato da [[Cesare Maria De Vecchi|De Vecchi]] a [[Rodi]] passa in rivista le truppe.]]{{Onorificenze
|immagine = Campaigns in Africa medal BAR.svg
|nome_onorificenza = Medaglia a ricordo della campagna d'Africa