Affare Lillehammer: differenze tra le versioni

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==Le azioni successive contro Ali Hassan Salameh==
Nel gennaio 1974 il gruppo "free lance" ricevette l'informazione che Salameh si sarebbe incontrato il giorno 12 dello stesso mese con altri componenti dell'OLP al confine tra Svizzera e Liechtenstein, in una chiesa della cittadina di Sargans. Dopo un attento studio dei possibili luoghi d'azione, fu deciso che la chiesa avrebbe rappresentato il luogo più sicuro per portare a termine l'azione. Un incaricato della sicurezza di Salameh, accortosi della presenza degli israeliani fu ucciso prima che potesse prendere la pistola. Nelle concitate fasi che seguirono, gli altri componenti del gruppo si imbatterono in un gruppetto di preti terrorizzati che furono tenuti sotto sorveglianza da un componente mentre gli altri perlustravano la chiesa alla ricerca di Salameh. Fu deciso tuttavia dal capo del gruppo di abortireannullare l'operazione che ormai rischiava di essere compromessa.
 
L'ultimo tentativo del gruppo "free lance" di uccidere Ali Hassan Salameh si verificò il 10 ottobre 1974 quando arrivò l'informazione che l'obiettivo si trovava in una villa di Tarifa, in [[Spagna]]. Il commando (privo di due membri, rimasti uccisi pochi mesi prima) penetrò attraverso la recinzione della villa con l'obiettivo di uccidere Salameh, ma si imbatté in una guardia del corpo armata di Kalashnikov che fu uccisa all'istante. Ancora una volta, il commando desistette e l'operazione fu abortitaannullata.
 
Successivamente, Salameh riuscì, in quanto capo di "Forza 17", a concludere importanti accordi sottobanco con la [[Central Intelligence Agency|CIA]], il controspionaggio statunitense, all'indomani dello scoppio della guerra civile in Libano. In pratica, l'unità di Salameh offrì protezione ai diplomatici statunitensi in un'area dagli equilibri fortemente instabili. Il 20 giugno 1976 gli uomini di "Forza 17" si occuparono di proteggere l'evacuazione di civili statunitensi e stranieri dalle spiagge di Beirut verso le navi della VI Flotta USA che stazionava al largo. Secondo voci non confermate, Salameh, di comune accordo con [[Yasser Arafat]], segnalò più volte i piani di azioni che frange dissidenti dell'OLP preparavano. La strategia dell'OLP consisteva nel cercare un accreditamento presso gli [[Stati Uniti d'America|USA]] come interlocutore attendibile che aveva abbandonato la strada del terrorismo. Alcuni testimoni affermano inoltre che Salameh visitò [[Disney World]] in [[Florida]], accompagnato da agenti della CIA, realizzando un suo sogno d'infanzia.