Rivolta del 1173-1174: differenze tra le versioni

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== Motivi della rivolta ==
Nel [[1173]], il [[Elenco di monarchi britannici|re d'Inghilterra]], [[duca di Normandia]], [[Maine (provincia)|conte del Maine]], d'[[Angiò]] e di [[Turenna]], [[Enrico II d'Inghilterra]], in un incontro a [[Montferrand]] riuscì a combinare il matrimonio di suo figlio di sei anni, [[Giovanni d'Inghilterra|Giovanni Senza Terra]], con Alice (o Agnese), figlia del [[Casa Savoia|conte di Savoia]], [[Umberto III di Savoia|Umberto III]], che avrebbe garantito a Giovanni il controllo dei passi alpini e il diritto di successione in Savoia. Come contropartita Enrico aveva proposto di assegnare ai futuri sposi tre castelli: [[Chinon]], [[Loudun]] e [[MirabeauMirebeau]], che però erano già stati assegnato all'altro figlio, [[Goffredo II di Bretagna|Goffredo]].
 
Il figlio, [[Enrico il Giovane]], che era co-reggente col padre, rifiutò il suo assenso e si rifugiò alla corte del [[re di Francia]], [[Luigi VII di Francia|Luigi VII]], da dove lanciò accuse e calunnie contro il proprio padre, il re Enrico II; quindi si recò in segreto in [[Aquitania]], dove i fratelli [[Riccardo I d'Inghilterra|Riccardo]] e [[Goffredo II di Bretagna|Goffredo]] vivevano alla corte di [[Poitiers]], presso la madre, [[Eleonora d'Aquitania]]; Enrico il Giovane incitò i fratelli, sembra col consenso della madre, ad unirsi a lui nella ribellione. Eleonora poi spinse i suoi vassalli Aquitani e Guasconi ad unirsi ai suoi figli. I ministri di Enrico il Giovane, che erano di fiducia del padre, ritornarono da Enrico II, portando con loro il sigillo reale; Enrico II rimandò i ministri, con ricchi doni da Enrico il Giovane, che tenne presso di sé solo coloro che gli giurarono fedeltà contro suo padre.