Angelika Kauffmann: differenze tra le versioni

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1) correzione del nome del vescovo di Como. 2) ampliamento della frase "andato perso" riferito al ritratto del vescovo : ritratto che Angelika fece a 12 anni!
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[[File:Angelika_Kauffmann_-_Bildnis_des_Vaters.JPG|thumb|left|Il padre di Angelica, Joseph Johann Kauffmann, ebbe una significativa incidenza sulla poliedrica personalità della figlia]]
=== La formazione italiana ===
Kauffman nacque il 30 settembre 1741 a [[Coira]], nel [[cantone dei Grigioni]], in [[Svizzera]]; tuttavia, trascorse la propria infanzia in [[Austria]], nella cittadina di [[Schwarzenberg (Austria)|Schwarzenberg]], la terra dei suoi avi. Il padre, Joseph Johann Kauffmann, pur essendo di umile levatura, era un pittore talentuoso: fu proprio lui, infatti, a trasmetterle l'amore per il disegno. L'influenza genitoriale fu determinante per il carattere di Angelica: dal padre ricevette la formazione artistica, mentre la madre, Cleofe Lutz, sviluppò le sue abilità nelle lingue, nella letteratura, nella musica e nel canto. I rudimenti per la pittura, passione prediletta dalla ragazza, vennero appresi attraverso la copia di gessi e di stampe, delle quali disponeva una vastissima collezione. Nel 1753 eseguì la sua prima opera: si tratta di un ''Autoritratto'', dipinto a [[Morbegno]] in [[Valtellina]], dove visse prima di trasferirsi a [[Como]]. È proprio qui, tra l'altro, che le venne commissionata la prima opera, un ritratto del vescovo locale A. M. NevroniNeuroni (andato perso : ne esistono tre versioni, non si sa quale sia l'originale).<ref name=dbi>{{cita web|editore=Treccani|opera=[[Dizionario Biografico degli Italiani]]|autore=Simona Ciofetta|titolo=KAUFFMANN, Angelica|anno=2004|accesso=2 luglio 2015|volume=62|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/angelica-kauffmann_(Dizionario_Biografico)/}}</ref>
 
Nel 1754, il padre decise di portare con sé la giovane figlia a [[Milano]], dove dipinse fino alla morte della madre, avvenuta nel 1757. A causa di questa tragica circostanza, Angelica e il padre fecero ritorno a Schwarzenberg, dove ritornarono davanti al cavalletto, al servizio della nobiltà tedesca; sono da datarsi proprio in questo periodo l<nowiki>'</nowiki>''Autoritratto in costume tipico del Bregenzerwald'', oggi custodito nella [[Galleria degli Uffizi]], e una serie di medaglioni [[affresco|affrescati]] con teste degli [[apostoli]], eseguita basandosi sulle calcografie di [[Giovanni Battista Piazzetta]].<ref name=dbi/>