Satyricon (film 1969): differenze tra le versioni

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|regista = [[Gian Luigi Polidoro]]
|produttore = [[Alfredo Bini]]
|soggetto = [[Rodolfo Sonego]] da [[Petronio Arbitro]] (libera riduzione dall' [[Satyricon|omonimo romanzo]])
|sceneggiatore = [[Rodolfo Sonego]]
|attori = *[[Ugo Tognazzi]]: Trimalcione
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== Trama ==
Nella [[Roma]] corrotta di [[Nerone]], il giovane viziato Encolpio vagabondeggia con il ragazzo Gitone, suo efebo amante, e cerca di evitare il rivale Ascilto. Nel peregrinare, i due finiscono in un bordello, dove sono ingannati da una ragazza apparentemente bisognosa di cure per un mal di pancia. Dopo essere stati violentati dalle prostitute, Encolpio e Gitone vanno nella villa di Pomponio Mela, zio di Encolpio, ma costui è morto per via delle liste di proscrizione imperiali, e così Encolpio eredita tutta la magione.
 
Nella [[Roma]] corrotta di [[Nerone]], il giovane viziato Encolpio vagabondeggia con il ragazzo Gitone, suo efebo amante, e cerca di evitare il rivale Ascilto. Nel peregrinare, i due finiscono in un bordello, dove sono ingannati da una ragazza apparentemente bisognosa di cure per un mal di pancia. Dopo essere stati violentati dalle prostitute, Encolpio e Gitone vanno nella villa di Pomponio Mela, zio di Encolpio, ma costui è morto per via delle liste di proscrizione imperiali, e così Encolpio eredita tutta la magione.

Il giovane però si mette nei guai, perché il poetastro ruffiano Eumolpo lo raggira, capendo la sua ricchezza, e lo trascina nella vita dissoluta, incominciato dalla sontuosa cena di [[Trimalcione]], rozzo liberto arricchito. Dopo questa avventura, Eumolpo tenta più volte di abusare di Encolpio, che nel frattempo ha perso Gitone, e lo porta a vivere nella sua casa. Dopo che Encolpio fugge via, viene catturato dalla maga [[Circe]], la quale si rende conto che il ragazzo è diventato impotente per colpa di un maleficio del dio Priapo. Dopo la guarigione con atto sensuale, Encolpio ritrova Gitone e decide di scappare a [[Capua]] su una nave. L'episodio finale vede i due prigionieri di Lica, l'armatore della nave, che ha un conto in sospeso con Encolpio, il quale viene salvato solo dalla moglie di Lica, assai attirata dal bel ragazzo. Ma la nave fa naufragio, e quando Encolpio si risveglia sulla spiaggia, scopre che l'amato Gitone è morto nella tempesta.
 
== Produzione ==
 
Il film fu realizzato in contemporanea con ''[[Fellini Satyricon]]'', approfittando della grande eco che si era sparsa della realizzazione di un nuovo film del famoso regista romagnolo. Le riprese si sono svolte a [[Roma]] (Mercati di Traiano, tempio di Esculapio, Casa dei Cavalieri di Rodi), e nei dintorni, come la cascata di ][[Isola Farnese]].
 
== Distribuzione ==
 
Il film uscì nelle sale quattro mesi prima del [[Fellini Satyricon|Fellini-''Satyricon'']] (1969). Il magistrato [[Vittorio Occorsio]] ne dispose presto il sequestro con l'accusa di oscenità, soprattutto per le scene sessualmente esplicite in cui era coinvolto anche l'attore Francesco Pau, all'epoca quattordicenne, nel ruolo di Gitone. Al sequestro seguì una scia di censure e accuse, che oscurano i pregi del film, come la memorabile interpretazione di [[Ugo Tognazzi]], a cui fu affidata provocatoriamente la parte di [[Trimalcione|Trimalchyone]].
 
== Voci correlate ==
 
* [[Satyricon|Satyricon di Petronio]]
* [[Fellini Satyricon]]
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{{Portale|cinema}}
 
 
[[Categoria:Film commedia]]