Teoria dell'identità sociale: differenze tra le versioni

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2. '''Identificazione''': le varie appartenenze ai diversi gruppi forniscono la base psicologica per la costruzione della propria identità sociale. L'identità sociale è in effetti costituita da una gerarchia di appartenenze multiple. È possibile distinguere tra ''Identità Situata'' (in un dato momento un'appartenenza può essere maggiormente ''saliente'' rispetto ad altre) ed ''Identità Transitoria'' (un'appartenenza categoriale momentanea, legata a particolari situazioni/momenti; ad es., chi si autopercepisce ed autocategorizza come "tifoso" solo in occasione dei Mondiali di calcio e non in altre situazioni).
 
3. '''Confronto sociale''': l'individuo confronta continuamente il proprio ''ingroup'' con <nowiki>l'</nowiki>''outgroup'' di riferimento, con una condotta marcatamente segnata da [[Bias (psicologia)|bias]] valutativi in favore del proprio ''ingroup''. Il proprio gruppo viene implicitamente considerato "migliore" rispetto agli "altri", che vengono metodicamente svalutati o confrontati in chiave critica. "Corollario" di questo processo è che parte della propria autostima individuale può derivare anche dalla percezione di "superiorità" del proprio ''ingroup'' rispetto agli ''outgroups'' di riferimento, e questo fenomeno può quindi portare alla continua ricerca di occasioni di "confronto sociale" (esempi classici sono i continui confronti tra opposte tifoserie del tifo organizzato, o lo sviluppo di atteggiamenti [[razzismo|razzisti]] nei confronti degli immigrati).
 
La SIT si è dimostrata uno dei modelli teorici di mesolivello più euristici della psicologia sociale dei rapporti intergruppo, influenzando profondamente sia lo sviluppo di questa linea di ricerca in ambito accademico, che le teorizzazioni e le ricerche su fenomeni sociali quali il [[razzismo]], le tensioni internazionali, le dinamiche di conflitto intergruppo, i fenomeni di marginalizzazione sociale, i rapporti interetnici, etc.