Attilio Selva: differenze tra le versioni

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[[File:Trieste - Monumento ai Caduti.jpg|thumb|Trieste - Monumento ai Caduti]]
== Biografia ==
Nato a Triste, sotto l'[[Impero Austro-Ungarico]], fin da ragazzo opta per l'[[irredentismo]]. Studia alla Scuola Industriale di Trieste, poi si trasferisce a Milano, dovee lavora come scalpellino, quindi a Torino, dove è accolto nell'atelier di [[Leonardo Bistolfi]]. Intorno al 1905 conosce e diventa amico di [[Felice Carena]]. Nel 1907 vince a Trieste il ''Premio di Roma'' eper cui si trasferisce nella Capitale, in uno studio a [[Villa Strohl-Fern]], dovee ci resta fino aalla tuttifine glidegli anni venti. Studia con passione la scultura antica romana, quella rinascimentale e la statuaria egiziana. La personale dello sculture di origine croata [[Ivan Meštrović]], durante l'Esposizione di Roma del 1911, gli suggerisce emozioni simboliste. Tra le sue sculture allegorico-simboliche cile più significative sonosonoː ''Ritmi'', ''Velia'' del 1914 e ''Enigma'', del 1919. Quest'ultima opera, esposta alla [[Biennale di RomaRomana]] del 1921, è conservata a Roma, alla [[Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea]].
Dopo la I Grande guerra si diffonde un nuovo movimento artistico, chiamato "ritorno all'ordine". Di questo esperimento artistico, che si muove in chiave novecentista e che si propone una "l'italianità michelangiolesca", Selva è considerato un precursore. Egli espone alla III [[Secessione Romana]] (1915) e nel 1918 a una mostra internazionale d'arte a [[Zurigo]]. Nel 1918 si fa notare ad una esposizione alalla Casina del [[Pincio]]. Nel 1919 Attilio Selva si reca in [[Egitto]] e per il Re [[Fu'ad I d'Egitto]] esegue medaglie e ritratti. Il 29 marzo 1932 è nominato [[Accademia d'Italia|Accademico d'Italia]], per la classe ''Arte''.
 
=== Sculture su commissione a Roma ===
Attilio Selva vince nel 1924 il concorso nazionale, bandito dall'Amministrazione capitolina, per cinque nuove fontane, da collocarsi in piazze romane. La più nota è la ''Fontana delle Cariatidi'', a piazza dei Quiriti, realizzatainaugurata nel 1928.
 
Da un bacino basso e circolare, poco elevato rispetto al piano stradale e con un bordo sporgente, si erge un balaustro - ornato da vaschette sporgenti e da foglie, da cui escono gli zampilli, - che sostiene un bacino più piccolo. Da quest'ultimo l'acqua, con effetto a velo, raggiunge il sottostante bacino più ampio. Sopra, ci sono quattro cariatidi, inginocchiate e nude, che sostengono con le braccia levate e con il capo un terzo catino, superiore, al cui centro sta una pigna. La nudità delle cariatidi fu oggetto di polemiche.
 
Altre opere di Attilio Selva a Roma: il monumento a [[Guido Baccelli]] a piazza Salerno, del 1921; la monumentale e massiccia statua di [[San Carlo Borromeo]], a piazza Augusto Imperatore, del 1937, che recupera una antica impostazione barocca. Per il [[Foro Italico]], ([[Stadio dei Marmi]]), egli ha realizzato le statue colossali il ''Lanciatore di giavellotto'', il ''Pugilatore'', il ''Discobolo'' e il ''Fromboliere''. Ha collaborato al monumento al Bersagliere a [[Porta Pia]].<ref>{{cita pubblicazione | nome=Nicoletta |cognome=Cardano |titolo=Il Monumento al Bersagliere e la celebrazione della Breccia di Porta Pia |rivista=Bollettino dei Musei Comunale di Roma |editore=Gangemi editore |città=Roma |volume=XXV |numero= |anno=201 |mese= |pp=27-54 |id= |pmid= |url= |lingua= |accesso= |abstract= }}</ref> Dopo l'ultima guerra ha scolpito la statua in bronzo di [[Sant'Eugenio]], per la [[Basilica di Sant'Eugenio]].
 
=== Sculture in altre città ===
Attilio Selva ha realizzato nel 1928 una ''Pietà'', per la cattedrale di [[Tripoli]];<ref>Donata da [[Alessandro Contini Bonacossi]] al [[Museo di Castel Sant'Angelo]].</ref> la statua monumentale di [[Guglielmo Oberdan]], tra le due figure alate allegoriche ''Patria'' e ''Libertà'', che si trova al Museo del Risorgimento di Trieste nel 1931; il monumento a [[Nazario Sauro]] a [[Capodistria]], del 1934, distrutto durante la guerra; <ref>Una copia si trova a Trieste.</ref>; la monumentale statua ladella ''Giustizia'', di fronte al [[Palazzo di Giustizia (Milano)|Palazzo di Giustizia di Milano]].<ref>Su questa statua vedi una particolare descrizione: Enrico Deaglio, ''Bella ciao: diario di un anno che poteva anche andare peggio'', Milano, Feltrinelli, 1996, p. 71.</ref> A Frascati lasciaha lasciato due bronzi, il ''Redentore'' e ''San Giovanni Battista'', nella chiesa di San Giovanni Bosco. Il gruppo bronzeo ''Morte di San Benedetto'' e il paliotto fuso in argento della ''Glorificazione di San Benedetto'', scolpiti per l'[[Abbazia di Montecassino]], sono stati realizzati nel 1970, anno della morte dell'artista.
 
Il monumento ai Caduti a Trieste, del 1935, costruito in collaborazione con l'architetto [[Enrico Del Debbio]] e dedicato ai volontari triestini caduti nella I Guerra mondiale, fu posizionatoeretto sul [[Colle di San Giusto]], nel [[Parco della Rimembranza]] e fu inaugurato nel 1935. Tre soldati sostengono un milite caduto, protetti da un quarto soldato. Le figure sono alte 5 metri e il gruppo scultoreo è poggiano su un basamento in pietra bianca d'Istria.
 
Lo scultore e critico d'arte [[Antonio Maraini]], in uno studio del 1930, ma pubblicato solamente di recente, ha ricordato Attilio Selva perː «il prestigio di tecnica.»<ref>{{cita testo |autore=Antonio Maraini |titolo=Scultori d'oggi (1930) |data=1986 |editore=S.P.E.S. |città=Firenze}}</ref> Nel 2008 a Roma, alla mostra ''Roma Anni Venti'', sonsono state esposte opere di Attilio Selva.
 
== Note ==