Roberto Ridolfi: differenze tra le versioni

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Questo, brevemente ma efficacemente, egli scrisse di sé stesso: {{citazione|nacque in Firenze il 12 settembre 1899, da una famiglia storica. La sua formazione e i suoi studi narrò da sé medesimo nelle ''Memorie di uno studioso'' (1956), che sono un'autobiografia intellettuale, e ne ''La parte davanti'' (1968), ch'è un'autobiografia più svagata dell'adolescenza e della prima giovinezza, dove hanno maggior luogo le vicende umane, i sentimenti, l'ambiente. Prese parte in prima linea, come ufficiale di artiglieria da campagna, alle ultime battaglie della guerra terminata con la vittoria del 1918. Dopo questa breve milizia, militò a lungo nelle scienze ausiliarie della Storia: dal 1928 al 1942 fece parte del Consiglio Superiore degli Archivi; negli anni 1937-1938, della Commissione per la riforma legislativa degli Archivi di Stato. Fu fondatore e condirettore, dal 1929 al 1935, della «Rivista Storica degli Archivi Toscani»; gli fu conferita nel 1934 (confermata nel 1947) una Libera docenza «per chiara fama» in Archivistica e Diplomatica. In questo tempo si dedicò particolarmente a ricerche sistematiche negli archivi privati, nel corso delle quali ebbe la ventura di mettere in luce, oltre a documenti di eccezionale importanza, insigni testi letterari, tra i quali opere inedite del Guicciardini. Incaricato di Bibliografia presso l'Università di Firenze (1952-1957), coltivò anche gli studi bibliologici e fondò presso la stessa Università, a titolo sperimentale, un Centro per lo Studio dei Paleotipi. “Filologo nato” lo definì un filologo come Giulio Bertoni. Un'edizione delle ''Lettere'' del Savonarola gli valse un encomio solenne dell'Accademia d'Italia; la sua edizione della ''Mandragola'', per la quale poté giovarsi di un testo da lui scoperto, gli ha permesso di darne una lezione non soltanto molto più corretta, ma anche più completa, per intiere battute che prima mancavano a tutte le edizioni del famoso capolavoro. Dal 1953 dirige l'Edizione nazionale delle ''Opere'' di Girolamo Savonarola. Ma né la filologia né la bibliologia lo hanno mai distratto dagli studi storici, ai quali si dedicò con maggiore sforzo nel decennio 1951-1960, raccogliendo i frutti della sua lunga fatica. Sono di questo periodo le sue monografie sul Savonarola, sul Machiavelli e sul Guicciardini, più volte ristampate e tradotte in più lingue. Dopo, chiamato a collaborare alla terza pagina del «Corriere della Sera», s'indugiò anche in “prose d'arte” e in divertimenti letterari. È direttore dal 1944 de “La Bibliofilìa. Rivista di Storia del Libro”; negli anni 1962 e 1963 fu condirettore della rivista “Belfagor”, fondata da Luigi Russo. Oltre a varie onoranze fattegli da città e da istituti, gli furono conferite lauree honoris causa in lettere dalle Università di Pisa (1960) e di Oxford (1961)|''Biografie e bibliografie degli accademici lincei'', a cura di Roberto Ridolfi, Roma, Bardi, 1976, pp. 1225-1230}}
 
È sepolto a Firenze, nel [[cimitero di Soffiano]]. Nel 1990 la sua biblioteca è stata acquisita dalla [[Banca CR Firenze|Cassa di risparmio di Firenze]] <ref>[http://www.bibliocrf.it/project/fondo-ridolfi/ Sito CRF]</ref>.
 
==Opere==