Domenico Fregoso: differenze tra le versioni

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Succedette al doge [[Gabriele Adorno]], deposto il 13 agosto del [[1370]] dopo un'assemblea tenuta dai due vicari del popolo e che proprio uno di essi elesse, nello stesso giorno, Domenico Fregoso il sesto [[doge della Repubblica di Genova]].
 
== Biografia ==
[[File:Coat of arms of the Fregoso Family.svg|thumb|upright=0.7|Stemma nobiliare dei [[Fregoso]]]]
 
Si ipotizza che sia nato nel capoluogo ligure intorno al [[1325]] dal padre Rolando e dalla madre Manfredina Fregoso e fu l'ultimo figlio di sette fratelli. Come il suo predecessore Adorno fu anch'egli commerciante ed esperto finanziario-economico, tanto che nel [[1355]] fu nominato membro del Primario Consiglio della Repubblica ricoprendo inoltre la carica di consigliere anziano. Ancor prima di diventare la massima carica dello stato intraprese rivolte contro il potere nobiliare cittadino, specie con la famiglia [[Fieschi]], conti di [[Lavagna (Italia)|Lavagna]] e signori feudali del levante ligure. Fu nominato anche castellano di [[Gavi]], di [[Voltaggio (Italia)|Voltaggio]] e di [[Porto Venere]].
 
=== La nomina dogale ===
Divenuto vicario del popolo tentò di conquistare la nomina dogale con un [[colpo di Stato]] aiutandosi con l'appoggio spontaneo della popolazione genovese. Gli abitanti furono convocati nella [[chiesabasilica di Santa Maria delle Vigne]] e i due vicari - tra cui uno era per l'appunto Domenico Fregoso - aizzarono la folla contro le recenti imposte tassali del doge Adorno e, dopo una lunga assemblea popolare, quest'ultimo fu deposto e Domenico si auto nominò nuovo capo di Stato della Repubblica.
 
=== Il mandato ===
Nel suo dogato intraprese una forte azione dominante nelle colonie genovesi dell'isola di [[Cipro]], contrastando il dominio con la ''Serenissima'' [[Repubblica di Venezia]], conquistando l'isola cipriota nel [[1372]] grazie alla flotta genovese capitanata da suo fratello Pietro Fregoso<ref>Il pretesto per l'intervento militare della [[Repubblica di Genova]] a [[Cipro]] fu fornito dall'arresto di alcuni mercanti genovesi da parte delle autorità del [[regno di Cipro]]. Costoro erano stati accusati di aver provocato gravi disordini in [[Famagosta]] attaccando mercanti e cittadini della [[Repubblica di Venezia]] a seguito della controversia sorta fra il [[balio (diplomatico)|bailo]] genovese ed il [[podestà (medioevo)|podestà]] veneziano, che si contendevano il diritto di condurre la briglia destra del cavallo del re durante la cerimonia di incoronazione di [[Pietro II di Cipro]]. La vertenza era in realtà lo specchio della lotta fra le due [[repubbliche marinare]] per l'imposizione di un protettorato sul regno di Cipro</ref>. Nella lotta con i Veneziani riuscì a conquistare il porto principale di [[Famagosta]] che rimase sotto dominazione genovese per oltre un secolo. Si scontrò inoltre con la Serenissima Repubblica per i traffici commerciali nel [[mar Mediterraneo]].
 
A Genova intraprese una difficile pacificazione con i paesi e borghi dell'entroterra genovese e tentò di contrastare le sempre più frequenti incursioni dei [[Saraceni|pirati saraceni]] nel Genovese. Nel [[1377]] ricevette la visita del pontefice [[Gregorio XI]] in viaggio da [[Avignone]] verso [[Roma]] per istanza di [[santa Caterina da Siena]]; la popolazione genovese accolse il papa con solenni festeggiamenti.
 
Nel [[1378]], durante il combattimento contro la Compagnia di ventura detta ''la Stella'', il popolo nuovamente riunitosi e sollecitato da [[Antoniotto Adorno (1340-1398)|Antoniotto Adorno]] decretò la deposizione immediata del doge nonché il bando dalla città genovese; tale sentenza verrà ancora promulgata nel futuro dal doge [[Nicolò Guarco]]. Il 17 giugno dello stesso anno Antoniotto Adorno fu nominato settimo doge della [[Repubblica di Genova]].
 
=== Gli ultimi anni ===
Esiliato con i suoi familiari da [[Genova]] combatté contro il potere della [[Repubblica di Venezia]] nella [[guerra di Chioggia]] e nel [[1379]] cercò invano di deporre l'imperatore [[bizantino]] [[Giovanni V Paleologo]] per poi sostituirlo con il figlio [[Giacomo Fregoso]].
 
Quest'ultimo divenne nel [[1390]] il dodicesimo doge genovese e, grazie alla nomina del figlio, poté ritornare nel capoluogo ligure dopo il lungo esilio durato dodici anni. Domenico Fregoso morì nello stesso anno e il corpo fu sepolto all'interno della [[Chiesa di Santa Marta (Genova)|chiesa di Santa Marta]] nel sepolcreto di famiglia.
 
== Note ==