Cappella Brivio: differenze tra le versioni

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La cappella fu innalzata per volere di [[Giacomo Stefano Brivio]], consigliere ducale presso la corte degli Sforza, tra il [[1483]] ed il [[1489]]: il committente non poté vedere compiuta l'opera, che venne quindi supervisionata dagli eredi, tra cui [[Giovanni Francesco Brivio|Giovanni Francesco]]<ref>{{cita|Caffi|p. 5}}</ref>. La cappella fu quindi intitolata a [[San Giacomo il Maggiore]], [[Enrico II il Santo|Sant'Enrico abate]] e [[San Rocco]]. La cappella fu restaurata e leggermente modificata nel [[1836]], per interesse di Annibale Brivio, lontano discendente dei committenti del mausoleo, e l'altare sostituito<ref>{{cita|Caffi|p. 6}}</ref>.
 
Dall'esterno, la cappella si presenta come un parallelepipedo sormontato da unaun cupola[[tiburio]] ottagonale che termina in una [[lanterna (architettura)|lanterna]], mentre sul lato presenta un abside circolare.
La cappella, attribuita a [[Lazzaro Palazzi]], si ispira alle forme della [[cappella Portinari]] sempre in Sant'Eustorgio: come questa presenta una [[pianta (architettura)|pianta]] quadrata sormontata da una [[cupola]] a sedici spicchi [[costolone|costolonati]]. Le pareti vengono inoltre decorate con [[fregio|fregi]] a formare [[arco a tutto sesto|archi a tutto sesto]] sulla cui cima poggia la cupola: a collegare le basi degli archi vi è un fregio, e nello spazio formato tra il fregio alla base e l'arco vi sono oculi che riprendono la soluzione adottata nella [[cappella dei Pazzi]]. La decorazione si presenta tuttavia in forme rinascimentali più mature che evitano le sgargianti decorazioni del primo [[rinascimento lombardo]] influenzato dal tardo gotico lombardo fiammeggiante.