Pseudobiblion: differenze tra le versioni

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Uno '''''pseudobiblion''''' (dal [[Lingua greca|greco]] ψευδοβιβλίον) o '''''pseudobiblium''''' (suffiso ''-um'' [[Lingua latina|latino]]) (plurale: ''pseudobiblia''<ref>Il plurale è omofono sia in greco che in latino.</ref>) è un [[libro]] mai scritto, ma citato come vero (con il titolo o addirittura con qualche estratto) in opere di [[narrativa]] realmente esistenti. Il termine è stato oggetto di una specifica trattazione di [[Lyon Sprague de Camp]], che ne scrisse nell'articolo ''The Unwritten Classics'' (in [[lingua italiana|italiano]]: ''I classici mai scritti'') pubblicato su ''[[Saturday Review (rivista statunitense)|The Saturday Review of Literature]]'' nel [[1947]]<ref>Cfr. ad esempio [http://books.google.it/books?id=nzJG1M0xCr8C&pg=PA36&dq=#v=onepage&q&f=false Luca Damiani, ''Bufale. Breve storia delle beffe mediatiche da Orson Welles a Luther Blisset'', Castelvecchi, Roma 2004, p. 36]</ref>. Si tratta, dunque, di un libro immaginario, creato come [[espediente narrativo|artificio narrativo]].
 
Vi sono diversi casi di pseudobiblia che, dopo essere stati citati, sono stati pubblicati realmente (esempi su tutti, il celebre ''[[Manuale delle Giovani Marmotte]]'' o il ''[[Necronomicon]]'' citato nelle opere di [[Howard Phillips Lovecraft]]). Inoltre, vi sono alcuni casi di pseudobiblion il cui titolo coincide con quello del romanzo in cui sono citati (come nei casi de ''[[L'ombra del vento]]'' e ''[[Guida galattica per gli autostoppisti (serie)|Guida galattica per autostoppisti]]'').
 
== Note ==