Giainismo: differenze tra le versioni

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== Digambara e Śvetāmbara ==
{{vedi anche|Digambar|Shvetambar}}
Alla morte di Mahāvīra gli successero alla guida della comunità figure di autorevoli asceti che vengono denominati “patriarchi”. L’ultimo di questi patriarchi fu Bhadrabāhu, morte 170 anni dopo la dipartita di Jina da questo mondo. Nel IV sec. a.C. dunque questo Bhadrabāhu decise di guidare la comunità verso il sud dell’India e si allontanò dalle regioni originarie del Bihar a causa di una carestia. La parte di comunità che lo seguì si stabilì a Śravaṇa Beḷgola nel Mysore e rimase là per dodici anni. Una volta tornati in patria, gli emigranti costatarono che i monaci e gli asceti rimasti nel Bihar avevano preso l’abitudine di indossare una veste bianca e avevano stabilito un canone di testi durante un concilio tenutosi a Pāṭaliputra, odierna [[Patna]], capitale dello Stato del [[Bihar]]. A causa di questo nel 79 a.C. un nuovo concilio stabilì un’autentica scissione tra due gruppi, quello degli Śvetāmbara (letteralmente “vestiti di bianco”) originatosi da colore che non avevano seguito Bhadrabāhu e avevano preso l’abitudine di indossare una veste di cotone bianco, e quello dei Digambara (letteralmente “vestiti di cielo [aria]”) che invece giravano nudi.<ref>{{Cita libro|autore=Carlo Della Casa|titolo=Ilp. giainismo|anno=1993|editore=Bollati Boringhieri|città=Torino|p=24|pp=138|ISBN=88-339-0721-X}}</ref>
 
Ancora oggi i giainisti si distinguono in questi due gruppi.