Shu (divinità): differenze tra le versioni

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== Ruolo e caratteristiche ==
[[File:Egyptian Museum (289).jpg|sinistra|miniatura|270x270px|Statua di Shu con sembianze di [[mummia]], con il copricapo di quattro piume, rinvenuta nella tomba ([[KV62]]) di [[Tutankhamon]], nella [[Valle dei Re]]. [[Museo egizio del Cairo]].]]
Shu simboleggiava l'[[aria]], intesa anche come soffio di vita e brezza refrigerante; era perciò associato a un'influenza pacificatrice. In virtù di ciò, e del suo legame con [[Maat]] (incarnazione della verità, della giustizia, dell'ordine), Shu era comunemente raffigurato, come Maat, con una [[Piumaggio|piuma]] di [[Struthio camelus|struzzo]] in testa, che era anche il [[Geroglifici egizi|geroglifico]] del suo nome, oppure con un copricapo di quattro piume, simboleggianti i quattro pilastri che sorreggevano il cielo<ref name=":0" />. La piuma di struzzo era simbolo di leggerezza e purezza. Anche la [[nebbia]] e le [[Nuvola|nuvole]] erano elementi di Shu: come si evince dalle menzioni a Shu nei [[Testi delle piramidi|''Testi delle piramidi'']], gli egizi credevano che le nubi fossero le sue ossa<ref name=":1">Hart, George (1986). A Dictionary of Egyptian Gods and Goddesses. London, England: Routledge & Kegan Paul Inc. ISBN 9780415059091. pp.200-1.</ref>. Per la sua posizione fra le terra e il cielo, era anche identificato con il vento<ref>Owusu, Heike. Egyptian Symbols. Sterling Publishing Co. Inc. p.99.</ref>. Era anche rappresentato con l'usuale barba posticcia legata al mento, in piedi sopra Geb e con le braccia sollevate nell'atto di sostenere Nut; tale iconografia simboleggiava l'atmosfera tra la terra e il cielo. Talvolta era adorato come dio della luce, sormontato dal [[Aton|disco solare]] anziché da Nut, e in alcuni testi risalenti al [[Nuovo Regno]] è comparato a [[Ra|Ra-Horakhty]]<ref name=":0" />. Enfatizzando la credenza risalente all'[[Antico Regno]] secondo cui Shu sarebbe stato colui che dava vita a Ra e al [[faraone]], re [[Akhenaton]] ([[XIV secolo a.C.|1351 a.C.]] - 1334/3 a.C.<ref>[[Jürgen von Beckerath]], Chronologie des Pharaonischen Ägypten. Philipp von Zabern, Mainz, (1997). p.190.</ref>) affermò che Shu risiedeva nel disco solare<ref name=":1" />.
[[File:P1200378 Louvre stele Ousirour detail Shou N2699 rwk.jpg|miniatura|310x310px|Shu in una dettaglio della stele di Usirur, in legno dipinto, risalente al [[III secolo a.C.]]. [[Museo del Louvre]], [[Parigi]].]]
Shu era invece ritenuto un dio pericoloso quando si trovava nel [[Oltretomba|mondo dei morti]] della religione egizia ([[Duat]]), dove si credeva guidasse una folla di torturatori e assassini, la violenza massacratrice dei quali costituiva un grande pericolo per le anime dei defunti<ref name=":1" />.
 
Shu era anche identificato con [[Anhur]], il cui nome significa ''Portatore del cielo'', diventando '''Anhur-Shu'''. I [[Antica Grecia|greci]] lo associarono ad [[Atlante (mitologia)|Atlante]], il [[Titani|titano]] primordiale che sosteneva le sfere celesti; entrambi erano infatti rappresentati nell'atto di sostenere la volta celeste<ref>Remler, Pat (2010). Egyptian Mythology, A to Z. Infobase Publishing. p.24.</ref>.
 
== Miti ==
[[File:Geb, Nut, Shu.jpg|sinistra|miniatura|Dettaglio del Papiro Greenfield ()ca. [[950 a.C.]]) raffigurante Shu, al centro, in piedi sopra a [[Geb]] (la terra) mentre sostiene [[Nut (mitologia)|Nut]] (il cielo). [[British Museum]].]]
In un mito piuttosto tardo, probabilmente basato su un disastroso evento climatico verificatosi alla fine dell'[[Antico Regno]], narra che Shu e Tefnut litigarono e Tefnut lasciò l'Egitto per stabilirsi in [[Nubia]] (che aveva un clima generalmente meno tempestoso). Successivamente Shu cominciò a sentire la mancanza della sorella/moglie, ma lei si era ormai tramutata in una terribile [[Felis silvestris catus|gatta]] che trucidava ogni uomo o dio che si imbatteva in lei. Sotto mentite spoglie, il dio [[Thot]] riuscì infine ad ammansirla e a convincerla a tornare da Shu.