Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur: differenze tra le versioni

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La [[locuzioni latine|frase latina]] '''concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur''' (lett. ''nell'armonia anche le piccole cose crescono, nel contrasto anche le più grandi svaniscono'') deriva dal ''Bellum Iugurthinum'' (10, 6) di [[Gaio Sallustio Crispo|Sallustio]].
 
In punto di morte [[Micipsa]], re della [[Numidia]] e alleato dei [[romani]], decise di affidare il suo regno ai suoi figli [[Aderbale]] e [[Iempsale]], affiancando loro anche il nipote [[Giugurta]], distintosi precedentemente nella guerra contro [[Numanzia]] combattuta a fianco di [[Roma]]. Nel discorso che Micipsa fa ai tre giovani viene esaltata l'amicizia come unica fonte per conservare intatto e prospero il regno: "Non exercitus neque thesauri praesidia regni sunt, verum amici, quos neque armis cogere neque auro parare queas: officio et fide pariuntur. [...] Equidem ego vobis regnum trado firmum, si boni eritis, sin mali, inbecillum. Nam concordia paruae res crescunt, discordia maximae dilabuntur" (''Né gli eserciti né i tesori costituiscono una valida difesa del regno, ma gli amici, che non si possono costringere con le armi né comprare con l'oro, ma si acquistano con il rispetto e la lealtà. [...] Vi lascio un regno solido, se sarete onesti, ma vacillante, se sarete scorretti. Nell'armonia infatti anche le piccole cose crescono, mentre nel contrasto anche le più grandi svaniscono'').
 
Viene citata ogni qualvolta necessiti un richiamo ad una forte unità, ad un forte spirito di concordia.