Marco Ferradini: differenze tra le versioni

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Nel suo primo lavoro da solista Marco presenta canzoni molto personali sia come struttura melodica che come testi, caratterizzate da tematiche di convincente attualità espresse in modo diretto e personale, per quanto innegabilmente acerbo ma soprattutto faceva apprezzare dal pubblico la cifra del suo stile canoro.
 
In seguito lanella vita professionale e privata di Marco si verifica un altro incontro fondamentale con [[Herbert Pagani]]. Inizia un collaborazione prolifica e positiva che ancora oggi Marco considera fondamentale, il primo passo di questa collaborazione è la composizione delle musiche di un album e di uno spettacolo teatrale. Dopo l'album di esordio, che aveva ottenuto un buon riconoscimento di critica e pubblico, nel 1981 pubblica ''[[Teorema (brano musicale)|Teorema]]'', contenuto nel [[Qdisc]] ''[[Schiavo senza catene]]'', ottimamente accolto dal pubblico e dalle radio che trasmettono massicciamente i brani di Ferradini. Nello stesso anno partecipa a un tour con [[Ron]] e al [[Festivalbar]] [[1981]]. Nonostante i successi come cantautore solista, Marco continua a lavorare in sala d'incisione e a partecipare, sempre come corista, ai concerti di altri artisti come [[Patty Pravo]], [[Ron]], [[Umberto Tozzi]]. Questo desiderio si concretizza in una delle prime esperienze italiane di collaborazione di più artisti, il [[Qdisc]] inciso insieme a [[Mario Castelnuovo]] e [[Goran Kuzminac]] coordinati da [[Amedeo Minghi]], che contiene fra gli altri il brano ''Oltre il giardino'', rielaborato dalla ''[[Ciaccona]]'' di Bach. Insieme ai suoi compagni di viaggio, Ferradini si esibisce in concerti di impostazione davvero nuova per quegli anni: un tour ''Caserme aperte'' (promosso dal ministro della Difesa [[Lelio Lagorio]]: per la prima volta le caserme militari venivano aperte ai civili per assistere ai concerti. Al tour fa seguito l'uscita del [[Qdisc]] intitolato ''[[Q Concert (1982)|Q Concert]]''.
 
Nel [[1983]] Marco è di nuovo sul palco di Sanremo e presenta ''[[Una catastrofe bionda]]'' scritta con la collaborazione di [[Mogol]], [[Renzo Zenobi]] e [[Herbert Pagani]], e l'omonimo album è un indubbio successo, trainato in parte dal brano ''Lupo solitario dj'', che negli anni diventa un vero e proprio pezzo cult per le radio e i [[DJ]] di tutta Italia, ai quali è dedicato.