Chiesa di Santa Maria di Loreto (Roma): differenze tra le versioni

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La chiesa si trova a pochissima distanza dalla colonna Traiana e insiste sui resti del Tempio del Divo Traiano, voluto dall'imperatore Adriano nel II secolo.
 
L'architettura è caratterizzata da paraste in [[travertino]] che risaltano sulle murature in mattone e ed è notevole per la grande bellezza delle proporzioni ed il nobile effetto prodotto con molta semplicità. Il progetto è infatti caratterizzato da volumi semplici sovrapposti: il corpo di fabbrica principale a pianta quadrata che è articolato con le nicchie e le paraste dell'ordine inferiore, sormontato dal volume ottagonale del tamburo scandito dall'ordine superiore. Il tutto è sormontato da una cupola aggiunte da [[Giacomo Del Duca]], allievo di Michelangelo (a partire dal 1582). La lanterna è stata popolarmente soprannominata la "gabbia dei grilli".
 
Sopra l'occhio del tamburo corrispondente all'ingresso principale è indicata in un cartiglio la data ''MDXCIII'' (1596), a indicare presumibilmente la conclusione dei lavori.
 
Sulla facciata c'è una [[Maria, madre di Gesù|Madonna]] della scuola di [[Andrea Sansovino]] mentre gli angeli che si trovano sulle porte laterali sono di [[Jacopo del Duca]].
Nel XIX secolo venne restaurata da [[Luca Carimini]] con l'aggiunta della canonica di [[Giuseppe Sacconi]], l'architetto del [[Vittoriano]] (1867-1873).
 
L'interno è di forma ottagonale con quattro cappelle con altari e la con la tribuna dell'altare princpale in asse con l'entrata principale.
Sulla facciata c'è una [[Maria, madre di Gesù|Madonna]] della scuola di [[Andrea Sansovino]] mentre gli angeli che si trovano sulle porte laterali sono di [[Jacopo del Duca]].
 
Nel XIX secolo vennel'edificio restauratafu restaurato da [[Luca Carimini]] e completato con l'aggiunta della canonica di [[Giuseppe Sacconi]], l'architetto del [[Vittoriano]] (1867-1873).
L'interno è di forma ellittica con cinque altari.
 
Un mosaico di [[Santa Caterina d'Alessandria|Santa Caterina della Rota]], eseguito dal [[Rossetti]] nel 1554, impreziosisce la nicchia laterale. Ai lati dell'altare centrale, due opere del [[manierismo]] italiano seicentesco, la ''Presentazione al Tempio'' di [[Filippo Micheli]] e il ''Sacro Cuore di Gesù'' del [[Finelli]], fanno da quinta all'[[icona (arte)|icona]] della Madonna del Loreto, icona venerata fin dal XVI secolo, tradotta nella Chiesa ad essa dedicata per poi essere ''incoronata'' da Pio VII nel 1760: l'immagine è incorniciata dai nembi in marmo e dai raggi tipici del barocco. Una volta a botte decorata a [[cassettoni]] ricopre l'altare, e un lucernario illumina la scena liturgica.