Premierato: differenze tra le versioni

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Tuttavia tale legge elettorale, prevedendo un [[premio di maggioranza]], ha anche codificato l'obbligo per le forze politiche e per le coalizioni di depositare il proprio programma ed il nome del proprio premier designato, pur in assenza di vincoli formali di nomina per il [[presidente della Repubblica]], stante l'attuale tenore dell'[[s:Costituzione della Repubblica italiana#Art. 92|articolo 92]] della [[Costituzione della Repubblica Italiana|Costituzione]].
 
Nel febbraio/marzo 2007, nel contesto normativo descritto, a meno di un anno dall'inizio della [[XV legislatura della Repubblica Italiana|XV legislatura]], a seguito della "crisi-lampo" del [[governo Prodi II]], il presidente del Consiglio subordinò la propria permanenza alla guida dell'esecutivo all'accettazione, da parte dei partiti della maggioranza, di "dodici punti" politico-programmatici, l'ultimo dei quali, {{Citazione necessaria|ispirandosi ai principi del premierato}}, stabiliva che, in caso d'insanabile disaccordo su una decisione, sarebbe stato il presidente del Consiglio a sintetizzare la posizione ufficiale del governo e della maggioranza.
 
=== L'Italicum ===
Nel [[2015]] con l'approvazione della nuova legge elettorale, l'[[Italicum]], che consegna il 54% dei seggi alla lista vincitrice delle elezioni, si crea un premierato di fatto, poiché con questa legge un solo partito governerà designando [[Presidente del Consiglio dei ministri]] il suo leader. La legge elettorale è già in vigore, e i suoi effetti sono operativi dal 1º luglio 2016 ma limitatamente all'elezione della Camera dei Deputati. Inoltre, la sua efficacia è strettamente correlata al superamento del [[bicameralismo perfetto]] come previsto dalla [[Riforma costituzionale Renzi-Boschi]].
 
== Note ==