Vincenzo Ottorino Gentiloni: differenze tra le versioni

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L'Unione Elettorale era succeduta all'[[Opera dei Congressi]], sciolta da Pio X il 28 luglio [[1904]]<ref>Marco Invernizzi, Il movimento cattolico in Italia dalla fondazione dell'Opera dei Congressi all'inizio della seconda guerra mondiale (1874-1939), 2 a ed. riveduta, Mimep-Docete, Pessano (Milano) 1995, pp. 174</ref> a causa dei perduranti contrasti tra "[[cattolicesimo antiliberale|intransigenti]]" (contrari a qualsiasi accordo con lo Stato unitario - il [[Regno d'Italia]] - che aveva occupato ed estromesso lo [[Stato Pontificio]]) e "transigenti" (ovvero i fautori di un accordo con i liberali risorgimentali). Il conte Gentiloni era schierato con i transigenti: egli, infatti, sosteneva la [[casa Savoia|monarchia]] ed il [[governo italiano|governo]] contro l'avanzata socialista, [[marxismo|marxista]] e [[anarchismo|anarchica]] volta non solo verso di essi, ma anche verso tutta o buona parte del patrimonio di valori tradizionali del mondo cattolico.
 
La nomina di Gentiloni alla direzione dell'Unione Elettorale nel [[1909]] giungeva poco dopo la condanna da parte del papa delle sessantacinque proposizioni [[Modernismo teologico|moderniste]] contenuta nel decreto ''Lamentabili sane exitu'' del 3 luglio [[1907]], e dopo la [[scomunica]] del modernismo stesso, additato a sintesi di tutte le [[eresia|eresie]], contenuta nell'[[enciclica]] ''[[Pascendi dominiciDominici gregis]]'' dell'8 settembre successivo.
 
===Il Patto e il Partito Liberale filocattolico===