Tommaso Marino (banchiere): differenze tra le versioni

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[[File:Milano - San Fedele (1704) - da - Zanchi, Giovanni Cristostomo - De Orobiorum, sive Cenomanorum, origine - Leiden 1704.jpg|thumb|upright=0.7|Prospetto di Palazzo Marino su piazza San Fedele a Milano]]
==Biografia==
Primogenito di Luchino Marino, ambasciatore a [[Milano]] presso [[Ludovico Sforza]], e da Clara Spinola, si trasferisce a Milano aal seguito del padre che nel frattempo aveva ottenuto la cittadinanza milanese grazie ai rapporti col sovrano spagnolo [[Carlo V]] e ai numerosi prestiti a lui concessi, per aumentare negli anni l'influenza della famiglia Marino nella gestione delle finanze del ducato e dell'[[impero spagnolo]].
 
Il suo nome a [[Milano]] è principalmente ricordato per la costruzione di [[Palazzo Marino]], palazzo di famiglia, celebre già allora per la sua fastosità e tra i migliori esempi di architettura manierista milanese.
Tra i principali finanziatori delle casse dell'[[impero spagnolo]] e della [[Santa Sede]] dell'epoca, iniziò un lento declino per via dei prestiti non rimborsati, oltre che dalle fortune sperperate nella costruzione del palazzo milanese e nell'acquisto di feudi nel [[Mezzogiorno]] per morire a Milano ricorsorincorso dai suoi numerosi debitori<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/tommaso-marino_(Dizionario-Biografico)/|titolo=Tommaso Marino|opera=Dizionario biografico degli Italiani|autore=Massimo Carlo Giannini|accesso=22-3-2014}}</ref>.
 
==Note==