Élite (sociologia): differenze tra le versioni

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== Scienza politica ==
L’[[antipolitica]] teorizza la possibilità di fare a meno di un’élite politica, continuando "così a chiedere risposte alla politica proprio mentre la priviamo degli strumenti per darcele (...) La presenza di un’élite "è condizione necessaria – ancorché non sufficiente – di un’azione [[politica]] e [[amministrativa]] minimamente sensata. E che un’élite non è un insieme casuale di persone più o meno competenti (...) ma una creatura storica complessa e delicata, che per nascere e svilupparsi ha bisogno di tempo, risorse, regole, fiducia, valori e linguaggi condivisi. Un’élite assomiglia insomma parecchio a quella cosa detestabile che chiamiamo «casta»: non è facile distinguere l’una dall’altra, tanto gli aspetti positivi dell’élite e quelli negativi della [[casta]] sfumano gli uni negli altri<ref>Così Giovanni Orsina, PERCHE' LA POLITICA HA BISOGNO DI UNA ELITE, La Stampa, 22 dicembre 2016: vi si ricorda anche che scriveva [[Ortega y Gasset]] nel 1922, che «È un errore madornale» saltare dal fallimento di un’élite alla conclusione che si possa fare del tutto a meno di qualsiasi élite, in virtù magari di «teorie politiche e storiche che presentano come ideale una società esente di aristocrazia». «Poiché questo è positivamente impossibile», concludeva il filosofo, «la nazione accelera la sua parabola di decadenza».</ref>.
 
== Note ==