Mario Rapisardi: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Mario
|Cognome = RapisardaRapisardi
|PostCognomeVirgola = [[pseudonimo|noto come]]all'anagrafe '''RapisardiMario Rapisarda'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Catania
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[[File:Atto di nascita di Mario Rapisarda(i).jpg|thumb|upright=1.4|Atto originale di nascita di Mario Rapisardi]]
Mario Rapisarda, noto poi come Rapisardi, nacque a [[Catania]], al numero 30 dell'attuale via Alessandro Manzoni il 25 febbraio [[1844]].
 
Secondo una diffusa credenza egli cambiò il suo vero cognome da Rapisarda in Rapisardi per omaggiare, avendo un cognome che rimasse con lui, il suo poeta preferito, [[Giacomo Leopardi]]. Gli atti ufficiali di nascita e morte presentano sempre il cognome Rapisarda, evidenza che pone fine a qualsiasi disputa.
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Lu vecchiu cori miu paci non trova…|Mario Rapisardi}}
 
Nel [[1909]] rispose ad un messaggio inviatogli dal [[futurista]] [[Filippo Tommaso Marinetti]], sostenendo che «L'obbligo del poeta non è di fondar nuove scuole o di aggregarsi alle antiche; egli ha il dovere di esprimere se stesso e di rappresentare la realtà come egli la vede e la sente, con tutta sincerità, col calore e il colore dell'anima sua». Così rifiutò di aderire al movimento futurista, così come aveva rifiutato di aderire alla [[scapigliatura]].<ref>Nella risposta dice inoltre: «Dia dunque il prezzemolo ai pappagalli, mio caro signore; si affermi solo con l'audacia, la forza, la fede selvaggia del suo cuor di poeta, sogni, si ribelli, si avventi a tutte le bastiglie del pensiero e della volontà con l'odio e l'amore di cui la sua giovinezza e capace; ma non isdegni, per carità, l'assistenza e la luce della Ragione».</ref>
 
Morì nel 1912 a [[Catania]]: al suo funerale, di fronte al municipio, parteciparono oltre 150.000 persone. Catania tenne il lutto per tre giorni. Nonostante questo, a causa del veto opposto dalle autorità ecclesiastiche poiché riconosciuto come [[massoneria|massone]]<ref>[http://www.poiein.it/autori/2012/2012_02/lumie%20n.%2074.pdf Giuseppe Cardillo, ''Il Vate, i fasci e i forconi''], in ''Lumie di Sicilia'', n. 74, periodico dell'A.Cu.Si.F. - Associazione Culturale Sicilia Firenze.</ref> e «irreligioso», la sua salma - sommariamente [[imbalsamazione|imbalsamata]]<ref name=on/> - rimase insepolta per quasi dieci anni in un magazzino del cimitero comunale. Infine, nel [[1921]], verrà sepolto nel [[cimitero monumentale di Catania]], nel "viale degli uomini illustri", dove riposano, tra gli altri, anche [[Giovanni Verga]], [[Antonino Gandolfo]] e [[Federico De Roberto]].<ref>[http://letterecatinensi.blogspot.it/2013/11/mario-rapisardi-lideal-dei-giorni-miei.html Foto della tomba]</ref>