Spendio: differenze tra le versioni

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|Guerre = [[Prima guerra punica]]<br/>[[Guerra dei mercenari]]
|Campagne =
|Battaglie = [[Battaglia di Utica (240 a.C.)]]<br/>[[Battaglia del Bagrada (239 a.C.)]]<br/>[[Battaglia delladi La Sega]]
|Comandante_di =
|Decorazioni =
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Secondo [[Polibio]], Spendio era un "mezzo greco" di origine campane che, schiavo a [[Roma]], era fuggito per arruolarsi come mercenario nell'esercito cartaginese durante la prima guerra punica<ref name="POL69">Polibio, ''Storie'', Libro I, 69.</ref>. Di forte corporatura, egli era un valente e abile guerriero, dotato anche di capacità di comando, in grado di influenzare facilmente gli altri capi dell'esercito mercenario<ref>S. Lancel, ''Annibale'', p. 25.</ref>.
 
Dopo la sconfitta di Cartagine e il mancato pagamento dei mercenari, egli quindi, deciso ad evitare una pacificazione che avrebbe potuto condurre alla sua riconsegna al proprietario, spinse i suoi compagni alla ribellione e convinse l'africano [[Mato]] ad unirsi alla rivolta, di cui divenne uno dei principali dirigenti<ref name="POL69"/>. RiuscìSpendio ae sconfiggereMato [[Annonerespinsero IIogni iltentativo Grande|Annoneda ilparte Grande]]dell'inviato adi [[UticaCartagine, (Tunisia)|Utica]]Giscone, madi atrovare Laun Segaaccordo vennee circondatoinstaurarono daun 50.000regime uominidi terrore reprimendo brutalmente ogni fenomeno di [[Amilcareopposizione Barca]]ai loro propositi di rivolta violenta; i dissenzienti tra i mercenari vennero sommariamente uccisi e ben presto, su iniziativa di Spendio e Mato, vennero fatti prigionieri e trattenuti come ostaggi anche Giscone e gli inviati cartaginesi<ref>S. Lancel, ''Annibale'', p. 26.</ref>.
 
Riuscì a sconfiggere [[Annone II il Grande|Annone il Grande]] a [[Utica (Tunisia)|Utica]], ma a La Sega venne circondato da 50.000 uomini di [[Amilcare Barca]].
 
Sconfitto, fu costretto alla resa e venne crocifisso per ordine di Amilcare; Mato lo vendicò con un abile contrattacco che consentì ai mercenari di recuperare il suo corpo e catturare il capo cartaginese Annibale che venne a sua volta crocefisso per rappresaglia<ref>S. Lancel, ''Annibale'', p. 37.</ref>.