Agostino Barbarigo (sommergibile 1938): differenze tra le versioni

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Il 14 gennaio 1942 partì per portarsi nei pressi delle Azzorre dove, il 23 gennaio, avvistò un mercantile non identificato in navigazione da [[est]] a [[ovest]] senza zigzagare e a luci accese; nonostante tutto potesse far presumere che si trattasse di una nave [[neutralità|neutrale]], il comandante Grossi la silurò senza verificarne la nazionalità ed il risultato fu l'affondamento del piroscafo spagnolo ''Navemar'' (5473 tsl);<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 511.</ref> il 10 febbraio intraprese la navigazione di rientro, conclusasi cinque giorni più tardi.<ref name=autogenerato5 />
 
Il 30 aprile salpò per l'ottava missione in Atlantico e il 17 maggio giunse nel proprio settore d'operazioni, al largo di [[Capo San Rocco]]; l'indomani cannoneggiò e silurò il piroscafo brasiliano ''Comandante Lyra'' (5052 tsl), incendiandolo; il piroscafo, non affondato perché ritenuto ormai agonizzante,<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 535.</ref> fu tuttavia trainato a [[Recife]] dal [[rimorchiatore]] ''Perdigao''<ref name=autogenerato5 /> (il trasporto non tornò comunque mai più in servizio: abbandonato a Recife per la durata della guerra, fu poi smantellato<ref>[http://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=21636 I Primi 50 Sommergibili PiùPiù "vittoriosi" Wwii - Betasom - XI Gruppo Sommergibili Atlantici<!-- Titolo generato automaticamente -->].</ref>). Giunsero poi in zona – il 20 maggio – due unità statunitensi, l'incrociatore ''Milwaukee'' ed il cacciatorpediniere ''Moffet'', che Grossi attaccò con due siluri ritenendo di trovarsi di fronte ad una corazzata classe Maryland; ritenne anche di averla affondata (in realtà i due siluri avevano mancato il bersaglio e le due navi non si erano nemmeno accorte dell'attacco) e così comunicò alla base; il 22 maggio il ''Barbarigo'' fu attaccato da un [[aereo]] con otto [[bomba (ordigno)|bombe]] (senza danni) e nella notte fra il 28 ed il 29 colò a picco, con il cannone e vari siluri, il piroscafo ''Chalbury'' (4836 tsl);<ref>Giorgio Giorgerini, ''Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini a oggi'', p. 537.</ref> il 16 giugno il sommergibile attraccò a Betasom.<ref name=autogenerato5 />
 
Il 29 agosto fu inviato al largo della foce del [[Congo (fiume)|Congo]]; non potendo rifornirsi di [[carburante]], come previsto, dal gemello ''[[Comandante Cappellini (sommergibile)|Comandante Cappellini]]'', fu dirottato a meridione di Capo Palmas (costa [[liberia]]na), dove stazionò dal 25 al 28 settembre, e poi alle Azzorre; il 1º ottobre subì due attacchi aerei entrambi con quattro bombe lanciate, ed entrambi evitati senza danni; nel corso del secondo attacco le [[mitragliera|mitragliere]] del sommergibile abbatterono il velivolo, subendo però la perdita di uno dei serventi, ucciso da una raffica dell'aereo.<ref name=autogenerato5 /> Il 2 ottobre il ''Barbarigo'' ricevette l'ordine di portarsi nei pressi di [[Freetown]] e vi arrivò due giorni più tardi; nella notte del 6 il sommergibile attaccò con quattro siluri la [[corvetta]] britannica ''Petunia'', mancandola, ma Grossi ritenne invece di aver attaccato – e affondato – una nave da battaglia [[classe Mississippi]]; trasferitosi poi al largo delle [[Isole di Capo Verde]] (il 10 ottobre), il sommergibile si avviò sulla rotta di rientro il 17, giungendo in porto nella notte del 29-30 ottobre.<ref name=autogenerato5 />