Amenofi II: differenze tra le versioni
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== Biografia ==
Figlio di [[Thutmose III]] e della sposa minore Merira Hatshepsut (da non confondere con la matrigna dello stesso Thutmose III), nacque a [[Menfi (Egitto)|Menfi]] dove risiedette a lungo ricoprendo l'incarico di sovraintendente all'importazione del legname per i cantieri navali di Peru-Nefer. Non era il primogenito di re Thutmose: dalla [[grande sposa reale]] [[Satiath]] era già nato Amenemhat, che però premorì al padre, così come sua madre, tra il ventiquattresimo e il trentacinquesimo anno di regno di Thutmose.<br />
Secondo alcuni storici avrebbe regnato, per due anni e quattro mesi, in [[Reggenza|coreggenza]] con il padre, esistendo iscrizioni che collocano la sua incoronazione ancora vivente Thutmose.<ref>{{Cita libro|autore=Peter Der Manuelian|titolo=Studies in the Reign of Amenophis II|anno=1987|editore=Gerstenbeg Verlag|città=Hildesheim|p=21
La politica di Amenofi II fu la prosecuzione di quella del padre. Rispetto all'estero accentuò la spinta imperialistica, come si può rilevare dal nome [[Titolatura reale dell'antico Egitto|Horo d'oro]]: "Che sottomette con la forza tutti i paesi".<br />
Notizie sulle imprese di questo sovrano possono essere ricavate della ''stele della Sfinge'' e da altre provenienti da [[Amada]], da [[Karnak]] e da [[Menfi (Egitto)|Menfi]].
La prima campagna militare di questo sovrano è collocata nel terzo anno di regno, in cui è noto che respinse un attacco da parte del nemico [[Mitanni|mitannico]] presso il fiume [[Oronte]], in [[Siria]]: le fonti riportano che, per la sua notevole forza fisica, il faraone da solo avrebbe abbattuto sette nemici in una volta, i quali furono in seguito appesi come trofei alla prora della sua nave.<ref>{{Cita libro|autore=Nicolas Grimal|titolo=A history of the Ancient Egypt|anno=1988|editore=Librairie Arthéme Fayard|città=|p=218
Le nostre fonti non riportano azioni nella regione [[nubia]]na dove la penetrazione egizia giunse forse fino a [[Kurgus]], tra la 4<sup>a</sup> e la 5<sup>a</sup> cateratta, e neppure nelle zone delle oasi occidentali (deserto libico).
I documenti pervenutici dall'epoca di Amenofi II ne magnificano la valentia fisica e le prestazioni sportive, riportando per esempio come nessuno fosse in grado di tendere i suoi [[Arciere|archi]] e sottolineando le sue eccellenti prestazioni di [[Equitazione|cavaliere]], [[Corsa (sport)|corridore]] e [[Nuoto|vogatore]].<ref>{{Cita libro|autore=Philipp Vandenberg|titolo=Tutankhamen. Il Faraone dimenticato|anno=1987|editore=SugarCo|città=Milano|p=265
Tracce dell'[[Architettura|attività edilizia]] di Amenofi II sono state rinvenute in molte regioni e in molti templi minori dell'Egitto, mentre l'attenzione del padre era stata rivolta al [[complesso templare di Karnak]], che aveva notevolmente arricchito. Nell'Alto Egitto sono attribuibili ad Amenofi II interventi al [[tempio di Montu a Medamud]] e al tempio di [[Montu]] a Hermonthis. Karnak stesso non fu totalmente ignorato: Amenofi fece erigere una colonna celebrativa fra il quarto e il quinto pilone, per commemorare il tributo di pace dei Mitanni. In [[Nubia]] fece completare il tempio a [[Horus]], [[Ra-Harakhti|Ra-Harakhty]] e [[Amon-Ra]] ad Amada.<ref>{{Cita libro|autore=Alan Gardiner|titolo=Egypt of the Pharaohs|anno=1964|editore=Oxford University Press|città=|p=199
Durante il regno di questo sovrano si nota un'evoluzione del processo, iniziato ai tempi di [[Hatshepsut]] e [[Thutmose III]], che portò la [[Statua|statuaria]] regale a perdere qualcosa dei rigidi canoni della tradizione per divenire più naturalistica.
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