Spendio: differenze tra le versioni

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Secondo [[Polibio]], Spendio era un "mezzo greco" di origine campane che, schiavo a [[Roma]], era fuggito per arruolarsi come mercenario nell'esercito cartaginese durante la prima guerra punica<ref name="POL69">Polibio, ''Storie'', Libro I, 69.</ref>. Di forte corporatura, egli era un valente e abile guerriero, dotato anche di capacità di comando, in grado di influenzare facilmente gli altri capi dell'esercito mercenario<ref>S. Lancel, ''Annibale'', p. 25.</ref>.
 
Dopo la sconfitta di Cartagine e il mancato pagamento dei mercenari, egli quindi, deciso ad evitare una pacificazione che avrebbe potuto condurre alla sua riconsegna al proprietario, spinse i suoi compagni alla ribellione e convinse l'africano [[Mato]] ad unirsi alla rivolta, di cui divenne uno dei principali dirigenti<ref name="POL69"/>. Spendio e Mato respinsero ogni tentativo da parte dell'inviato di Cartagine, Giscone, di trovare un accordo e instaurarono un regime di terrore reprimendo brutalmente ogni fenomeno di opposizione ai loro propositi di rivolta violenta; i dissenzienti tra i mercenari vennero sommariamente uccisi e ben presto, su iniziativa di Spendio e Mato, vennero fatti prigionieri e trattenuti come ostaggi anche Giscone e gli inviati cartaginesi<ref>S. Lancel, ''Annibale'', p. 26.</ref>.
 
Spendio e gli altri capo principali Mato e [[Autarito]] riuscirono inizialmente ad estendere la rivolta e, grazie al sostegno della popolazione locale, accumularono un notevole tesoro di guerre che permise di accrescere le forze dei ribelli e versare il saldo ai mercenari. Spendio di conseguenza potè affrontare con successo le truppe cartaginesi guidate da [[Annone II il Grande|Annone il Grande]] che, a causa anche di incertezze e errori del comandante, furono sconfitte nei pressi di [[Utica (Tunisia)|Utica]]<ref>S. Lancel, ''Annibale'', pp. 28-30.</ref>.
Riuscì a sconfiggere [[Annone II il Grande|Annone il Grande]] a [[Utica (Tunisia)|Utica]], ma a La Sega venne circondato da 50.000 uomini di [[Amilcare Barca]].
 
Riuscì a sconfiggere [[Annone II il Grande|Annone il Grande]] a [[Utica (Tunisia)|Utica]], ma aA La Sega venne circondato da 50.000 uomini di [[Amilcare Barca]].
Sconfitto, fu costretto alla resa e venne crocifisso per ordine di Amilcare; Mato lo vendicò con un abile contrattacco che consentì ai mercenari di recuperare il suo corpo e catturare il capo cartaginese Annibale che venne a sua volta crocefisso per rappresaglia<ref>S. Lancel, ''Annibale'', p. 37.</ref>.
 
Sconfitto, fu costretto alla resa e venne crocifisso per ordine di Amilcare; Mato lo vendicò con un abile contrattacco che consentì ai mercenari di recuperare il suo corpo e catturare il capo cartaginese Annibale che venne a sua volta crocefisso per rappresaglia<ref>S. Lancel, ''Annibale'', p. 37.</ref>.
 
== Note ==