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→‎Corpuscoli e onde: rimozione "effetto fotoelettrico" dall'elenco dei fenomeni che possono essere spiegati solo con la quantizzazione del campo elettromagnetico
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==Corpuscoli e onde==
Fino alla fine dell'[[Ottocento]] con la [[fisica classica]] le leggi della [[Meccanica (fisica)|meccanica]] di [[Isaac Newton|Newton]] descrivevano il mondo macroscopico, non solo dei fenomeni meccanici, ma anche di quelli [[termodinamica|termici]] e [[acustica|acustici]], mentre per i fenomeni elettromagnetici si ricorreva alle leggi di [[James Clerk Maxwell|Maxwell]]. Perciò fenomeni meccanici e ondulatori rimanevano sostanzialmente distinti. Quando però si iniziò a studiare il mondo su piccola scala, ci si rese conto delle contraddizioni che questa suddivisione comportava: mentre da un lato la [[Esperimento della doppia fenditura|diffrazione degli elettroni]] evidenziava l'aspetto ondulatorio delle particelle, che quindi mostravano di possedere entrambi i comportamenti validando l'[[ipotesi di de Broglie]], dall'altro l'[[effetto fotoelettrico]] e lo spettro del [[corpo nero]] (1900), l'effetto Compton (1926) e l'emissione spontanea (1927)<ref>{{Cita pubblicazione|autore=Willis E. Lamb Jr. and Marian O. Scully|titolo=The photoelectric effect without photons|rivista=|volume=|numero=}}</ref> potevano essere spiegati solo ammettendo che le [[onde elettromagnetiche]] fossero formate da corpuscoli aventi [[energia]] con un valore fisso e indivisibile ([[quanti]]), detti poi [[fotone|fotoni]].
 
==Altri dualismi==