Giainismo: differenze tra le versioni

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È stata così sviluppata la teoria del modo di considerare le cose, nayavāda, che si sostanzia nel metodo denominato saptabhaṅgīnaya, sette affermazioni che evidenziano come si possono considerare i fenomeni da diversi punti di vista e come tutti questi siano di fatto validi e veri.<ref>{{Cita web|url=http://www.jainworld.com/jainbooks/ramjees/syadvada.htm|titolo=Syadvada}}</ref>
 
Il primo è il naigamanaya cioè il modo corrente per cui si considera un elemento senza distinguere tra qualità specifiche e qualità proprie dell’oggetto; il secondo è il saṃgrahanaya, il modo di considerare le cose in sintesi, evidenziano i caratteri generici; il terzo è il vyavahāranaya che il il modo empirico di vedere il fenomeno per cui si considerano solo i caratteri individuali; il quarto è il ṛjusūtranaya, il modo “retto” per cui si prede in considerazione solo l’aspetto attuale; il quinto è lo śabdanaya, per cui si considera la parola, il suono, cioè, in senso lato, il valore convenzionale di un termine; il sesto è il samabhirūḍhanaya per cui le parole sono considerate secondo la loro derivazione; il settimo è invece denominato evambhūtanaya, per cui si considera un elemento nel suo valore fondamentale, considerando il rapporto tra realtà ed etimologia.
 
La verità è dunque la condizione in cui tutte queste prospettive si considerano simultaneamente ma questo è possibile solo all’onnisciente.