Manwë: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Nella Dagor Dagorath è Tulkas a lottare con Melkor, "Il Silmarillion" afferma olo che "I Valar" gettarono Melkor di là dal mondo
Riga 75:
Manwë è (dopo Melkor) il più grande degli Ainur, il più nobile e maestoso, oltre che il più puro di cuore e quello che capì meglio la volontà di Eru e i suoi disegni, e quello che fu più istruito nei segreti della musica dopo [[Ulmo]].
Quando Melkor creò dissonanze nella [[Musica degli Ainur]], {{sf|fu Manwë ad assumere la direzione del tema principale del canto della Musica}}. Dopo la formazione di [[Arda (Terra di Mezzo)|Arda]] Eru gli diede il compito di governarla in sua vece, e assunse quindi il titolo di Supremo Sovrano di Arda in quanto vicario di Eru sulla terra. Manwë restò legato a Eru e spesso con il pensiero lo raggiungeva e ci parlava; svolse il ruolo di giudice e di coordinatore delle azioni degli altri. Fu lui a creare gli uccelli e i venti, {{sf|con parole di tuono inoltre circuì i fuochi e i geli di Melkor da questi creati durante la sua Prima Guerra contro i Valar. {{sf|Radunò lui insieme a Varda la luce aurea e argentea dalle tre arie per le [[Due Lampade|Lampade]] fabbricate da [[Aulë]]}}, che furono poi consacrate da Manwë stesso.
 
Manwë fu un Guardiano gentile e misericordioso, estraneo al proprio potere, tanto da non riuscire a comprendere la malvagità sotto la forma di suo fratello. Rilasciò infatti Melkor da [[Mandos]], permettendogli così di causare la diffidenza di [[Fëanor]], l'avvelenamento dei [[Due Alberi]], l'uccisione di [[Finwë]], il ratto dei [[Silmaril]] e la rivolta dei [[Noldor]]. In seguito, per preservare la luce dei Due Alberi fece realizzare da [[Aulë]] il [[Sole (Tolkien)|Sole]] e la [[Luna (Tolkien)|Luna]], anche perché sapeva dell'avvicinarsi del risveglio degli [[Uomini (Tolkien)|Uomini]], e per lo stesso motivo mandò [[Thorondor]] e le Aquile, suoi servitori, a proteggerli. {{sf|Dopo la caduta di Morgoth, fu Manwë a gettarlo nel vuoto senza tempo al di là dei confini di [[Eä]]. Nell'[[Dagor Dagorath|Ultima Battaglia]], quando Melkor tornerà, lui ed il Signore Oscuro lotteranno sui Campi di [[Valinor]], sebbene non si sconfiggeranno.}}
 
Se Manwë è in compagnia di Varda sul monte [[Taniquetil]], nulla su Arda può sfuggire alla sua vista, e nessun suon può sfuggire all'udito di Varda; gli uccelli gli recano notizia. {{sf|Le sue trombe hanno un rumore fragoroso e in esse vi è grazie al suo spirito e alla sua magia un'eco della [[Musica degli Ainur|Grande Musica]]. È inoltre un grande pensatore e oratore, come dimostra il discorso creato da lui al fine di ingannare Melkor}} {{chiarire|nella guerra che precedette l'Incatenamento}}. {{sf|Il suo carro da guerra è trainato da due dei più candidi cavalli di [[Oromë]], e utilizza un arco che con le sue frecce crea tempesta}}. Da Manwë, gli elfi appresero canti, poemi e poesie. Egli solo, insieme a Mandos, sapeva dove si recava l'anima degli Uomini dopo la morte e viene detto che solo Manwë in una certa misura poteva concepire le opere di [[Fëanor]] o altre che le eguagliassero.