Relazioni diplomatiche sino-romane: differenze tra le versioni

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[[File:Zhang Qian.jpg|Zhang Qian|thumb|upright=1.6|Il viaggio verso ovest di Zhang Qian. Caverne di Mogao]]
 
La tappa successiva avvenne intorno al [[130 a.C.]] con le ambasciate della dinastia [[Han]] verso l'Asia Centrale, a seguito dei rapporti dell'ambasciatore [[Zhang Qian]] (che originariamente - e inutilmente - era stato inviato a stipulare un'alleanza con gli [[Yuezhi]] contro gli [[Xiongnu]]). L'imperatore cinese [[Wudi]] era interessato allo sviluppo delle relazioni commerciali con le sofisticate civiltà urbane della [[Valle di Fergana|Ferghana]], della [[Battriana]] e della [[Impero partico|Partia]]". «''Il Figlio del Cielo, nell'udire tutto questo, così ragionò: "Ferghana“Ferghana ([[Dayuan]]) e le terre di Battriana ([[Da Xia|Daxia]]) e di Partia (Anxi) sono grandi stati, pieni di cose rare, le loro popolazioni abitano case ben ferme e sono occupate in attività in qualche modo identiche a quelle del popolo cinese, ma hanno eserciti deboli e tengono in gran conto i ricchi prodotti della CinaCina”''"» (''Hou Hanshu'' [Storia degli Han posteriori]).
 
Conseguentemente i cinesi inviarono numerose ambascerie, ogni dieci anni circa, verso quegli stati e fino alla [[Siria]] dei [[Seleucidi]]. «''"Così altre ambascerie vennero inviate verso Anxi'' ([Partia)]'', Yancai'' ([Vaste Steppe), (che più tardi sarà conosciuta come terra degli [[Alani]])]'', Lijian'' ([Siria dei Seleucidi)]'', Tiaozhi'' ([Caldea)] ''e Tianzhu'' 天竺 ''( [NordOvest dell'[[India]])]''. In genere vennero inviate più di dieci missioni all'anno e, nell'ultimo anno, almeno cinque o sei"''» (''Hou Hanshu'' [Storia degli Han posteriori]).
 
La "Via della seta", venne a formarsi nel [[I secolo]] d.C., appunto in seguito ai tentativi cinesi di consolidare una comunicazione verso il mondo occidentale e l'India, sia attraverso contatti diretti nell'area del [[Tarim (fiume)|Tarim]], sia attraverso relazioni diplomatiche con le regioni del [[Dayuan]], i [[Parti]] e, più a ovest, i [[Battriani]].
 
== Seta cinese nell'Impero Romano ==
[[File:HanHorse.jpg|left|thumb|Testa di cavallo - Dinastia Han I - [[II secolo a.C.]] ]]
 
Presto si sviluppò un intenso commercio con l'impero romano, confermato dall'infatuazione dei romani per la seta cinese che dal I secolo arrivava a Roma attraverso i Parti, anche se i romani credevano che la seta fosse ottenuta dalle piante: {{Citazione|primi sono gli uomini conosciuti come [[Seri]], famosi per il filato ottenuto dalle foreste; dopo averle macerate in acqua estraggono la parte bianca dalle foglie… Molta gente è impiegata e molto lontana è la regione da cui proviene per permettere alle matrone di indossare in pubblico vesti trasparenti.|[[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], ''[[Historia naturalis]]'', vi.54|primi sunt hominum qui noscantur Seres, lanicio silvarum nobiles, perfusam aqua depectentes frondium canitiem, […] tam multiplici opere, tam longinquo orbe petitur ut in publico matrona traluceat|lingua=la}}
[[File:HanHorse.jpg|left|thumb|Testa di cavallo - Dinastia Han I - [[II secolo a.C.]] ]]
 
Il [[Senato romano]], per motivi economici e morali, emise invano parecchi editti per proibire gli indumenti di seta. L'importazione di seta cinese causò enormi uscite di oro e le vesti di seta venivano considerate decadenti e immorali: {{Citazione|Vedo vesti di seta, se possono essere definite vesti robe che non nascondono il corpo, nemmeno le parti intime…|[[Lucio Anneo Seneca]], ''De beneficiis'', vii.9.5
Presto si sviluppò un intenso commercio con l'impero romano, confermato dall'infatuazione dei romani per la seta cinese che dal I secolo arrivava a Roma attraverso i Parti, anche se i romani credevano che la seta fosse ottenuta dalle piante:
|Video sericas vestes, si vestes vocandae sunt, in quibus nihil est quo defendi aut corpus aut denique pudor possit...possit…|lingua=la}}
 
{{Citazione
|primi sono gli uomini conosciuti come [[Seri]], famosi per il filato ottenuto dalle foreste; dopo averle macerate in acqua estraggono la parte bianca dalle foglie... Molta gente è impiegata e molto lontana è la regione da cui proviene per permettere alle matrone di indossare in pubblico vesti trasparenti.
|[[Gaio Plinio Secondo|Plinio il Vecchio]], ''[[Historia naturalis]]'', vi.54
|primi sunt hominum qui noscantur Seres, lanicio silvarum nobiles, perfusam aqua depectentes frondium canitiem, [...] tam multiplici opere, tam longinquo orbe petitur ut in publico matrona traluceat
|lingua=la}}
 
Il [[Senato romano]], per motivi economici e morali, emise invano parecchi editti per proibire gli indumenti di seta. L'importazione di seta cinese causò enormi uscite di oro e le vesti di seta venivano considerate decadenti e immorali:
{{Citazione
|Vedo vesti di seta, se possono essere definite vesti robe che non nascondono il corpo, nemmeno le parti intime...
|[[Lucio Anneo Seneca]], ''De beneficiis'', vii.9.5
|Video sericas vestes, si vestes vocandae sunt, in quibus nihil est quo defendi aut corpus aut denique pudor possit...
|lingua=la}}
 
Una "Via della seta marittima" fu aperta, attorno al I secolo, fra la regione controllata dai cinesi dello Jaozhi (con centro nell'attuale Vietnam vicino ad [[Hanoi]]). Questa "Via" si estese attraverso i porti delle coste dell'India e dello [[Sri Lanka]] fino ai porti controllati dai romani dell'[[Egitto]] e le piste dei [[Nabatei]] sulla costa nordoccidentale del [[Mar Rosso]]. Lo Hou Hansu citato ricorda che il primo contatto romano arrivò in Cina attraverso questa rotta marittima nell'anno [[166]].
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Durante questa spedizione mandò un inviato di nome [[Gan Ying]] a [[Da Qin]] (Roma). Gan Ying lasciò una dettagliata descrizione delle terre occidentali anche se arrivò solo fino al [[Mar Nero]] prima di fare ritorno in patria.
 
Gan Ying riportò notizie dell'Impero romano che deve aver riportato da altre fonti. Egli situava Roma nell'ovest del mare: {{Citazione|Il suo territorio copre diverse migliaia di [[lǐ]] (un li equivale a circa mezzo chilometro), è composto da circa 400 città fortificate. Ha assoggettato molte decine di piccoli stati. Le mura delle città sono di pietra. Hanno istituito una rete di stazioni di posta… Ci sono pini e cipressi|Hou Hanshu, citato in Leslie e Gardiner}}
{{Citazione
|Il suo territorio copre diverse migliaia di [[lǐ]] (un li equivale a circa mezzo chilometro), è composto da circa 400 città fortificate. Ha assoggettato molte decine di piccoli stati. Le mura delle città sono di pietra. Hanno istituito una rete di stazioni di posta... Ci sono pini e cipressi
|Hou Hanshu, citato in Leslie and Gardiner
}}
 
Gan Ying descrive anche il sistema democratico, l'aspetto fisico e le ricchezze: {{Citazione|Per quanto riguarda il re, non è una figura permanente ma viene scelto fra gli uomini più degni...degni… La gente è alta e di fattezze regolari. Assomigliano ai cinesi ed è per questo che questa terra è chiamata "Da Qin" (la Grande [[Qin (stato)|Qin]])... Il suolo fornisce grandi quantità d'oro, argento e rari gioielli, compreso un gioiello che splende di notte...notte… Hanno tessuti con inserti in oro per formare arazzi e damaschi multicolori e fabbricano vestiti dipinti d'oro e un vestito-lavato-nel-fuoco ([[asbesto]])|Hou Hanshu, citato in Leslie e Gardiner}}
Gan Ying descrive anche il sistema democratico, l'aspetto fisico e le ricchezze:
{{Citazione
|Per quanto riguarda il re, non è una figura permanente ma viene scelto fra gli uomini più degni... La gente è alta e di fattezze regolari. Assomigliano ai cinesi ed è per questo che questa terra è chiamata "Da Qin" (la Grande [[Qin (stato)|Qin]])... Il suolo fornisce grandi quantità d'oro, argento e rari gioielli, compreso un gioiello che splende di notte... Hanno tessuti con inserti in oro per formare arazzi e damaschi multicolori e fabbricano vestiti dipinti d'oro e un vestito-lavato-nel-fuoco ([[asbesto]])
|Hou Hanshu, citato in Leslie and Gardiner
}}
 
Infine Gan Ying determina correttamente Roma come il polo principale, posto al terminale occidentale della "Via della seta": {{Citazione|È da questa terra che arrivano tutti i vari e meravigliosi oggetti degli stati stranieri|Hou Hanshu, citato in Leslie e Gardiner}}
{{Citazione
|È da questa terra che arrivano tutti i vari e meravigliosi oggetti degli stati stranieri
|Hou Hanshu, citato in Leslie and Gardiner
}}
 
L'esercito cinese stipulò un'alleanza con i Parti e costruì alcuni avamposti militari a una distanza di alcuni giorni di marcia dalla capitale della Partia [[Ctesifonte]] riuscendo a controllare la regione per parecchi anni. Nel 116 l'Imperatore romano [[Traiano]] entrò in Partia prendendo Ctesifonte stessa ma non si verificò mai un contatto diretto fra le due civiltà.
 
== Prima ambasciata romana ==
 
Con l'espansione dell'Impero romano nel Medio Oriente, durante il [[II secolo a.C.]], i romani raggiunsero la capacità di sviluppare i trasporti marittimi e il commercio nell'[[Oceano Indiano]].
Parecchi Romani probabilmente viaggiarono fino all'Estremo Oriente con navi romane, indiane o cinesi. La prima ambasciata romana in Cina fu registrata nel [[166]], sessant'anni dopo le spedizioni del generale Ban Chao. L'ambasciata giunse all'imperatore cinese Huan da parte di "Antun" ([[Antonino Pio]]), "re di Da Quin" (Roma), probabilmente [[Marco Aurelio]], tuttavia oggi si tende a identificare Antun in un mercante privato di nome Marco Aurelio Antonino, probabilmente originario di Palmira.<ref>Antonino Pio era morto nel [[161]] mentre l'ambasciata potrebbe essere stata in viaggio; la confusione poteva essere accresciuta dal fatto che Marco Aurelio, per rispetto, prese anche i nomi del predecessore.</ref>
[[File:PtolemyWorldMap.jpg|left|thumb|upright=2.2|Mappa del mondo di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], ricostruita nel XVI secolo dalla "Geografia" di Tolomeo -circa [[150]]. Si notano la Cina (Sinae) e l'[[Aurea Chersonesus]] ([[Indocina]]) a destra di uno smisurato [[Sri Lanka]] ([[Taprobane]]).]].
 
[[File:PtolemyWorldMap.jpg|left|thumb|upright=2.2|Mappa del mondo di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]], ricostruita nel XVI secolo dalla "Geografia" di Tolomeo -circa [[150]]. Si notano la Cina (Sinae) e l'[[Aurea Chersonesus]] ([[Indocina]]) a destra di uno smisurato [[Sri Lanka]] ([[Taprobane]])]].
 
La missione arrivò da sud, probabilmente seguendo la via marina, ed entrò in Cina alla frontiera del [[Jinan]] ([[Tonkino]]). Portava in dono corni di rinoceronte, avorio, carapaci di tartarughe, probabilmente acquistati nel sud dell'Asia. Nello stesso periodo, e forse proprio per mezzo di questa ambasceria, i Cinesi ottennero un trattato di [[astronomia]] dall'Impero romano.
 
La Cina era ben conosciuta dai [[cartografia|cartografi]] romani dell'epoca. Il suo nome e la sua posizione sono descritti nella "Geografia" di Tolomeo che è datata ''c.'' [[150]]. La Cina viene situata al di là dell'''Aurea Chersonesus'' ("Penisola d'oro") e si riferisce alla penisola indocinese ed è descritta come adiacente al ''Magnus sinus'' ("Mare grande") che corrisponde all'area allora conosciuta del [[Mar Cinese Occidentale]]. Il commercio attraverso l'Oceano Indiano fu molto intenso a partire dal II secolo e sono stati identificati numerosi porti commerciali romani, attraverso i quali deve essere passata la missione diplomatica.
 
== Altre ambasciate romane ==
 
Altre ambasciate romane sono state mandate dopo questo primo incontro ma non furono registrate fino a quando apparve una traccia che parlava di regali inviati all'inizio del [[III secolo]] dall'Imperatore romano all'imperatore [[Cao Rui]] del [[Regno di Wei]] (regnò dal [[227]] al [[239]] nel nord della Cina). I doni consistevano in articoli di vetro in svariate colorazioni. L'ambasciata può essere stata inviata da uno dei numerosi imperatori che si susseguirono nel periodo, [[Alessandro Severo]], [[Massimino Trace]], [[Gordiano I]], [[Gordiano II]], [[Pupieno]] e [[Balbino]], [[Gordiano III]].
 
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{{C|Il paragrafo, a partire dal titolo in forma interrogativa, sembra una [[Wikipedia:RO|ricerca originale]]|storia|dicembre 2012}}
Intorno alla metà del [[I secolo a.C.]] profonde divisioni lacerarono l'[[Asia centrale]].
Gli [[Unni]] furono coinvolti in una guerra civile: due fratelli, Hu-han-hsieh appoggiato dalla [[Cina]], e Chih-chih, si disputavano il titolo di [[Shan Yu]] (Re) degli [[Unni]]. Sconfitto dal generale cinese Cheng Tang, Chih Chih fu catturato e messo a morte nel [[35 a.C.]], ma la notizia interessante, tramandataci dalle cronache cinesi, è che la sua guardia del corpo era composta da uomini di un'altra etnia, capaci di usare una complessa tattica di difesa definita come "a scaglie di pesce", in un modo che ricorda la ''[[testuggine romana|testudo]]'' romana. È stato suggerito che si tratti dei superstiti romani giunti a quelle lontane terre dopo la disastrosa campagna condotta da [[Marco Antonio]] contro i [[Parti]] nel [[36 a.C.]]<ref>Bussagli: "«Deportati nelle regioni dell'est dai Parti, devono essere riusciti a fuggire e devono aver ritrovato, sotto la variegata insegna di Chih Chih quella dignità e quella libertà che sembravano perduti per sempre."».</ref>, ed utilizzati da questi ultimi come soldati lungo le frontiere orientali del loro impero; da qui, forse a seguito di una fuga o di un'ulteriore cattura in battaglia, sarebbero stati arruolati dagli Unni come mercenari.
 
Un'altra teoria<ref>[http://news.xinhuanet.com/english/2005-08/24/content_3396301.htm Xinhua], [http://www.archaeology.org/9905/newsbriefs/china.html Archaelogy.org] [http://www.italymag.co.uk/italy_regions/tuscany/2005/07/ Italy Magazine]
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== Potenzialità del mancato rapporto diplomatico sino-romano ==
 
Una eventuale corrispondenza tra [[Roma]] e l'Impero cinese avrebbe potuto sconvolgere completamente gli equilibri geopolitici mondiali.
Le immense distanze dell'Asia centrale scongiuravano ogni possibile minaccia militare reciproca tra le due superpotenze, che, d'altro canto erano accomunate dall'interesse di eliminare ogni intermediario nella più importante via commerciale dell'antichità, cioè la [[Via della seta]].
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== Note ==
<references />
 
== Bibliografia ==
* Mario Bussagli, ''Asia centrale e mondo dei nomadi'' in ''Asia centrale e Giappone'', Torino, 1970.
* Valerio Massimo Manfredi, ''L'impero dei draghi'', Milano 2005. Romanzo storico.
* Plinio il Vecchio, ''[[Storia naturale (Plinio il Vecchio)|Naturalis historia]]'', VI,54, Einaudi, Torino, 1982 (traduzione di Roberto Centi. Note di Arnaldo Marcone).
 
== Voci correlate ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|http://www.tuttocina.it/Mondo_cinese/100/100_bert.htm|Un articolo del prof. Bertuccioli sui rapporti Roma-Cina tra mito e realtà}}
* {{cita web|http://www.silk-road.com/artl/romanenvoy.shtml|Roman Envoy}}
* {{cita web|http://www.personal.psu.edu/users/e/w/ewg118/li-chien.pdf|Rome, China, and Roman Li-chien}}
* {{cita web|http://www.friends-classics.demon.co.uk/news_romans_in_china.htm|Did the Romans settle in Yongchang County, Gansu Province, China?}}
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{{Economia e finanza nell'Antica Roma}}
{{portale|Antica Roma|economia|politica|storia}}
 
[[Categoria:Economia dell'antica Roma]]