Alfredo Binda: differenze tra le versioni

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|Nazionalità = italiano
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Professionista dal 1922 al 1936, vinse cinque [[Giro d'Italia|Giri d'Italia]], tre [[campionati del mondo di ciclismo su strada|campionati del mondo su strada]], quattro [[Giro di Lombardia|Giri di Lombardia]], due [[Milano-Sanremo]] e quattro [[Campionati italiani di ciclismo su strada|Campionati nazionali su strada]]. Inoltre vinse, tra le altre [[classiche]], due [[Giro del Piemonte|Giri del Piemonte]] e due [[Giro di Toscana|Giri di Toscana]]. Forte sia in pianura che in salita, è considerato uno dei ciclisti più grandi di sempre.<ref name="collezionismo124"/> Fu definito " il Signore della Montagna" per la classe superiore e lo stile impareggiabile con cui affrontava le salite più difficili. Leggendarie le sue rivalità con Costante Girardengo prima e Learco Guerra poi.
 
== Carriera ==
[[File:Squadra Legnano-Wolsit (1929).jpg|thumb|left|Alfredo Binda, al centro che legge un quotidiano, attorniato dai compagni della squadra [[Legnano (ciclismo)|Legnano]] (1929)]]CrebbeDecimo di quattordici figli di un piccolo imprenditore edile, si trasferisce a Nizza subito dopo la guerra con il fratello maggiore Piero, per lavorare come stuccatore presso uno zio materno. A [[Nizza]], dove iniziò l'attività professionisticaciclistica nelcogliendo [[1922]];subito numerosi successi, rimaserimanendo in Francia fino al [[1924]], quando aveva già vinto 30 corse. Nel [[1925]] passò alla [[Legnano (ciclismo)|Legnano]] con cui vinse cinque edizioni del [[Giro d'Italia]] ([[Giro d'Italia 1925|1925]], [[Giro d'Italia 1927|1927]], [[Giro d'Italia 1928|1928]], [[Giro d'Italia 1929|1929]] e [[Giro d'Italia 1933|1933]]), record assoluto condiviso con [[Fausto Coppi]] ed [[Eddy Merckx]]; nell'arco della carriera conquistò complessivamente 41 tappe al Giro, record mantenuto fino al [[2003]], quando fu superato da [[Mario Cipollini]].<ref name=avvelenato>{{cita news|url=http://archiviostorico.gazzetta.it/2003/maggio/20/Cipollini_record_avvelenato_ga_0_0305209012.shtml|titolo=Cipollini, record avvelenato|accesso=26 gennaio 2010|giorno=20|mese=05|anno=2003|pubblicazione =[[La Gazzetta dello Sport]]}}</ref> In tutto rimase in testa alla classifica generale per 60 tappe. Nel 1927 vinse 12 delle 15 tappe del Giro<ref name="collezionismo124"/> e nel 1929 ben otto tappe consecutive: entrambi record imbattuti.
 
A causa della sua manifesta superiorità, nel [[1930]] fu pagato dagli organizzatori per non partecipare al [[Giro d'Italia 1930|Giro]], ottenendo 22.500 [[lira italiana|lire]], una cifra corrispondente al premio per la vittoria finale e ad alcune vittorie di tappa, che oggi corrisponde a poco più di 15.000€ <ref>[http://www.storiologia.it/tabelle/popolazione08.htm Tabella comparazione Lira]</ref>. Nel [[1933]] fu il vincitore della prima [[Corsa a cronometro|cronometro]] della storia del Giro: 62&nbsp;km da [[Bologna]] a [[Ferrara]] <ref name="collezionismo124">{{cita libro|titolo=Il collezionismo nel mondo della bicicletta|autore=Angelo De Lorenzi|editore=Editore Ediciclo|anno=1999|pp=124-127|isbn=978-88-85318-33-5}}</ref>.
 
Non ottenne invece mai risultati di rilievo al [[Tour de France]], al quale partecipò diuna radosola anche negli anni del suo dominio in campo internazionale. Affrontò il Tourvolta nel [[Tour de France 1930|1930]] (anno della sua forzata rinuncia al Giro), vincendo due tappe pirenaiche consecutive, a [[Pau (Francia)|Pau]] e a [[Luchon]], avviandosi a dominare la corsa insieme al suo compagno di squadra [[Learco Guerra]];. tuttavia,Un incidente meccanico (la rottura della sella) e forse dei dissidi con la federazione italiana, che ancora non gli aveva versato l'indennizzo promesso per non aver partecipato al Giro, lo spinsero ad abbandonare la corsa, anche per meglio preparare il campionato del mondo di Liegi, vinto poi trionfalmente davanti al rivale belga Ronsse. Nel suo ricco ''palmarès'' figurano anche tre [[Campionati del mondo di ciclismo su strada|campionati del mondo]] (1927, 1930, 1932, record), due [[Milano-Sanremo]], quattro [[Giri di Lombardia]]<ref name="collezionismo124"/> (1925, 1926, 1927, 1930) e quattro [[Campionati italiani di ciclismo su strada|campionati italiani]].
 
Lasciò l'attività nel [[1936]], dopo un incidente alla Milano-Sanremo che gli provocò la frattura del [[femore]]. DiventòAnche il fratello minore Albino fu un ciclista, compagno di Alfredo alla Legnano.

Nell' immediato dopoguerra Binda diventò commissario tecnico della [[Nazionale italiana di ciclismo su strada maschile|Nazionale italiana]] di ciclismo, ruolo che ricoprì per ben dodici anni, in cui accumulò fama e successi degni della sua carriera da corridore: guidò infatti le trionfali spedizioni alla ''Grande Boucle'' con [[Gino Bartali|Bartali]] nel [[Tour de France 1948|1948]], Coppi nel [[Tour de France 1949|1949]] e [[Tour de France 1952|1952]], e [[Gastone Nencini|Nencini]] nel [[Tour de France 1960|1960]]. Vinse inoltre i titoli mondiali su strada con Coppi a Lugano nel 1953 e Baldini a Reims nel 1958. La sua riconosciuta abilità tecnica e diplomatica<ref name="collezionismo124" /> fu alla base dell'accordo fra Bartali e Coppi enegli del massimoanni rendimentoruggenti della squadraloro rivalità.
 
Morì nel [[1986]] e le sue spoglie mortali oggi riposano nel cimitero di [[Cittiglio]].