J'accuse: differenze tra le versioni

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A partire da questo momento, è lui che ha inventato il caso Dreyfus, l'affare è diventato il suo affare, si fa forte nel confondere le tracce, di condurlo all'inevitabile completamento.
C’è il ministroMinistro della guerra, il Generale [[Auguste Mercier|Mercier]], la cui intelligenza sembra mediocre; c’è il Capo dello Stato Maggiore, il Generale [[Raoul Le Mouton de Boisdeffre|de Boisdeffre]] che sembra aver ceduto alla sua passione clericale ed il sottocapo dello statoStato maggioreMaggiore, il Generale [[Charles-Arthur Gonse|Gonse]] la cui coscienza si è adattata a molti.
Ma in fondo non c’è che il Comandante du Paty de Clam che li conduce tutti perché si occupa anche di spiritismo, di occultismo, conversa con gli spiriti.
Non si potrebbero concepire le esperienze alle quali egli ha sottomesso l'infelice Dreyfus, le trappole nelle quali ha voluto farlo cadere, le indagini pazze, le enormi immaginazioni, tutta una torturante demenza.
Ah! Questo primo affare è un incubo per chi lo conosce nei suoi veri dettagli!
Il comandanteComandante du Paty de Clam, arresta Dreyfus e lo mette nella segreta. Corre dalla signora Dreyfus, la terrorizza dicendole che se parla il marito è perduto.
Durante questo tempo, l'infelice si strappava la carne, gridava la sua innocenza.
E la vicenda è stata progettata così come in una cronaca del XV secolo, in mezzo al mistero, con la complicazione di selvaggi espedienti, tutto ciò basato su una sola prova superficiale, questo elenco sciocco, che era soltanto una tresca volgare, che era anche più impudente delle frodi poiché i ”famosi segreti” consegnati erano tutti senza valore.
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Accuso il Generale de Boisdeffre ed il Generale Gonse di essersi resi complici dello stesso crimine, uno certamente per passione clericale, l'altro forse con questo spirito di corpo che fa degli uffici della guerra l'arcata santa, inattaccabile.
 
Accuso il Generale [[Georges-Gabriel Dede Pellieux|Dede Pellieux]] ed il Comandante Ravary di avere fatto un'indagine scellerata, intendendo con ciò un'indagine della parzialità più enorme, di cui abbiamo nella relazione del secondo un imperituro monumento di ingenua audacia.
 
Accuso i tre esperti in scrittura i signori Belhomme, Varinard e Couard, di avere presentato relazioni menzognere e fraudolente, a meno che un esame medico non li dichiari affetti da una malattia della vista e del giudizio.