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Viste le resistenze dei proprietari terrieri, Stilicone fu costretto, pertanto, a far affidamento soprattutto su mercenari barbari per colmare le perdite. Secondo [[Zosimo (storico)|Zosimo]], più di 30.000 mercenari barbari servivano nell'esercito di Stilicone.<ref name = ZosV35>Zosimo, V,35.</ref> Sempre Zosimo riferisce che le guardie del corpo che lo difendevano erano [[unni]].<ref name = ZosV34>Zosimo, V,34.</ref> Per essere in grado di vincere [[Alarico I|Alarico]], dovette reclutare anche parte dei [[Vandali]] e degli [[Alani]] che avevano invaso la [[Rezia (provincia romana)|Rezia]] e il [[Norico (provincia romana)|Norico]] e che aveva sconfitto, costringendoli ad entrare nel suo esercito (401/402). Quando un'orda di [[Goti]] condotta da [[Radagaiso]] invase l'Italia (405/406), Stilicone li [[Battaglia di Fiesole (405)|sconfisse]] soltanto dopo aver arruolato mercenari goti (condotti da [[Saro (generale)|Saro]]), unni (inviati da re [[Uldino]]) e forse anche alani (se si presta fede al resoconto ingarbugliato di Zosimo).<ref name = ZosV26>Zosimo, V,26.</ref> Inoltre, dopo aver sconfitto Radagaiso, Stilicone reclutò parte dei guerrieri fatti prigionieri nel suo esercito, barbarizzandolo ancora di più.<ref name=ZosV26/>
 
Nel novembre 401 i Goti di Alarico, approfittando del fatto che [[Stilicone]] fosse impegnato a respingere un'incursione dei [[Vandali]] in [[Rezia (provincia romana)|Rezia]] e [[Norico (provincia romana)|Norico]], [[Guerra gotica (402-403)|invasero l'Italia]]. Stilicone riuscì però a respingere l'invasione, vincendo Alarico a [[Battaglia di Pollenzo|Pollenzo]] (402) e a [[Battaglia di Verona (403)|Verona]] (403), pur non infliggendogli il colpo di grazia. [[Orosio]], storico ecclesiastico ostile a Stilicone, accusò il generale di tradimento per aver risparmiato Alarico dopo averlo più volte vinto:
Stilicone contava molto sull'alleanza con i Barbari, al punto da considerare l'Impero d'Oriente una minaccia e i Goti di Alarico un possibile alleato.<ref name=ZosV26/> Secondo il giudizio severo di JB Bury, inimicandosi l'Impero d'Oriente per le sue ambizioni personali (ambiva a impossessarsi anche del controllo dell'Impero d'Oriente nonché a costringere [[Costantinopoli]] a cedere all'Occidente romano l'Illirico orientale) ed evitando sempre di annientare Alarico nella speranza di renderselo alleato contro Costantinopoli, Stilicone commise un grave errore: i Goti di Alarico, infatti, che, per i giochi di potere di Stilicone, non erano stati annientati quando sarebbe stato possibile farlo, avrebbero poi [[Sacco di Roma (410)|saccheggiato Roma]] nel 410.
{{Citazione|Taccio di re Alarico con i suoi Goti, spesso vinto, spesso circondato, ma sempre lasciato andare.|lingua=la|Orosio, ''Storia contro i Pagani'', VII,37.|Taceo de Alarico rege cum Gothis suis, saepe victo, saepeque concluso, semperque dimisso.}}
È possibile che Stilicone non abbia annientato Alarico e i suoi Goti perché li considerava non semplici invasori ma ''foederati'' da ricondurre all'obbedienza e che sarebbero potuti tornare utili come alleati. In effetti [[Sozomeno]] attesta che nel 405 Alarico era al servizio dell'Impero d'Occidente come generale (probabilmente con la carica di ''[[Comes Illyrici]]''), e si era insediato nelle province di [[Dalmazia (provincia romana)|Dalmazia]] e [[Pannonia (provincia romana)|Pannonia]].<ref>Sozomeno, IX,4.</ref> In quello stesso anno Alarico ricevette da Stilicone l'ordine di invadere l'[[Epiro (provincia romana)|Epiro]] per sottrarla all'Impero d'Oriente; Stilicone intendeva vincere la disputa con Costantinopoli per il possesso delle [[diocesi (impero romano)|diocesi]] di [[Dacia (diocesi)|Dacia]] e [[Macedonia (diocesi)|Macedonia]] sfruttando l'alleanza con il re goto.<ref>Zosimo, V,26.</ref> Stilicone non poté però raggiungere Alarico in Epiro perché nuove invasioni barbariche travolsero l'Impero.
 
[[File:AD 0401 Pressure on the Roman borders EN.png|upright=1.8|thumb|L'Impero romano d'Occidente agli inizi del V secolo e le invasioni barbariche che lo colpirono in quel periodo.]]
La priorità di Stilicone era soprattutto la difesa dell'Italia e per difenderla con efficacia dagli invasori dovette sguarnire le altre frontiere, agevolando le invasioni successive. Durante [[Guerra gotica (402-403)|l'invasione dell'Italia]] da parte dei ''[[foederati]]'' goti ribelli di Alarico (401-403), Stilicone dovette richiamare legioni dalla [[Gallia (diocesi)|Gallia]] e dalla [[Britannia (diocesi)|Britannia]] per poter respingere l'attacco dei [[Visigoti]], e probabilmente lo stesso avvenne quando dovette respingere l'invasione dell'Italia da parte dei Goti di Radagaiso. La difesa della [[limes renano|frontiera del Reno]] fu affidata agli alleati [[Franchi]], che però non furono in grado di respingere gli invasori Vandali, Alani e Svevi quando essi [[attraversamento del Reno|varcarono il Reno e invasero la Gallia]] (31 dicembre 406). Gli invasori del Reno non ebbero problemi a devastare la Gallia sguarnita di difensori e l'unica resistenza trovata fu ad opera delle truppe di [[Costantino III (usurpatore)|Costantino III]], un usurpatore eletto nel corso del 407 dalle truppe britanniche in rivolta e che era sbarcato in Gallia per sottrarla al controllo dell'Imperatore d'Occidente [[Onorio (imperatore romano)|Onorio]] e difenderla dagli invasori.<ref>Zosimo, VI,3.</ref> Costantino III riuscì a strappare ad Onorio anche il controllo della [[Spagna (diocesi)|Spagna]], ma commise alcuni gravi errori.<ref>Zosimo, VI,4.</ref> Affidò, infatti, l'esercito della Spagna a [[Geronzio]] e rimosse la guarnigione romana a presidio dei [[Pirenei]], sostituendola con mercenari barbari noti come Onoriaci.<ref name = SozIX12>Sozomeno, IX,12.</ref><ref name = OroVII44>Orosio, VII,44.</ref> E così, quando Geronzio si rivoltò e nominò come usurpatore Massimo, incitò i Barbari che erano in Gallia ad insorgere contro Costantino III, e le province della Britannia e dell'Armorica furono colpite da incursioni tanto devastanti da spingerle a rivoltarsi al governo di Costantino III per poter così provvedere alla loro autodifesa, dato che l'usurpatore non faceva nulla per difenderli.<ref>Zosimo, VI,5.</ref> Inoltre i Vandali, gli Alani e gli Svevi, dopo aver devastato la Gallia per tre anni, poterono invadere senza difficoltà la Spagna proprio per la decisione di affidare la difesa dei Pirenei ai mercenari barbari Onoriaci, che infatti non ostacolarono l'invasione e anzi sembra che si unirono agli invasori stessi.<ref name=SozIX12/><ref name=OroVII44/> Gran parte della Spagna cadeva così nelle mani dei Barbari, ad eccezione della [[Tarraconense]] (409).