Porta di Terraferma: differenze tra le versioni

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Essa è considerata il più bel monumento [[rinascimento|rinascimentale]] di Zara. La porta, a tre [[fornice|fornici]] di [[ordine dorico]], divide il centro storico dalla grande fortezza esterna. Sopra il fornice centrale, all'esterno, è visibile San Grisogono a cavallo e, al di sopra, un possente [[leone di San Marco]], scalpellato da manifestanti jugoslavi ai tempi della [[Questione triestina|questione di Trieste]] e solo recentemente [[restauro|restaurato]] grazie ai finanziamenti della Regione Veneto (Legge Beggiato).
 
Lo spazio della porta è scandito da quattro [[colonna|colonne]] e tre aperture: al centro una larga per i carri trainati da cavalli e lateralmente due piccole per i pedoni.
 
La porta era un tempo munita di un [[ponte levatoio]] che sovrastava il fossato posto intorno alle mura. Di tale fossato, parzialmente interrato nel [[1875]], non rimane che il Porto Piccolo o Fossa (''Foša'').
 
La sua edificazione fu voluta dai [[Repubblica di Venezia|veneziani]] quando si resero conto della necessità di potenziare le difese della città per la possibilità di un attacco da parte dell'[[Impero Ottomano]].
 
La realizzazione della porta si rifà fortemente a opere analoghe di epoca precedente. Infatti l'articolazione su tre spazi di uguali dimensioni e il rivestimento in [[bugnato]] sono tipici di altre costruzioni militari veneziane. In particolare si rasentano delle somiglianze con [[Porta San Giorgio (Verona)|porta San Giorgio]] a [[Verona]], Porta San Martino di [[Legnago]] (opera dello stesso Sanmicheli) e di porta Venezia a [[Padova]]<ref>{{cita|Davis|p. 258}}.</ref>.