DNA non codificante: differenze tra le versioni

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[[File:ComposizioneGenomaUmano(datiVenter).PNG|upright=2.5|thumb|La composizione del genoma umano (dati tratti da [http://www.sciencemag.org/cgi/content/full/291/5507/1304 ''Venter, 2001'']).]]
Circa il 98.5% del [[genoma]] umano è composto di sequenze non codificanti. Tale porzione comprende anzitutto le regioni [[introne|introniche]] (circa il 26% dell'intero genoma) e quelle poste come separazione tra geni contigui: questi due tipi di sequenza derivano probabilmente da artefatti evolutivi e non sembrano avere oggi alcun tipo di utilità.

Rimane pur vero che la rimozione degli [[introne|introni]] di un gene produce il non funzionamento del trascritto esattamente come se ad essere rimossa fosse una regione codificante. Un esperimento di questo tipo è stato svolto in una specie di [[Plantae|pianta]]: il danneggiamento di una regione intronica ha prodotto un cambiamento notevole nella struttura della foglia, dovuto alla scorretta trascrizione e traduzione delle sue proteine strutturali.
 
Anche considerando gli introni come afferenti al DNA codificante, tuttavia, la percentuale di DNA che sembra non utilizzato rimane molto alta (intorno al 72.5%). Al suo interno, una parte preponderante è costituita da elementi ripetuti (o ''DNA ripetitivo''), privi di funzione, spesso utilizzati dai genetisti per svolgere analisi filogenetiche. La frazione restante è quella che in passato è stata liquidata come ''DNA spazzatura'', in quanto priva di alcuna funzione nota ed impossibile da classificare in alcun modo.