Franco Antonicelli: differenze tra le versioni

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Ho cambiato il nome della casa editrice, fondata da A.F. Non à da Silva, ma de Silva.
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[[File:Pavese Ginzburg Antonicelli Frassinelli.jpg|thumb|left|[[Cesare Pavese|Pavese]], [[Leone Ginzburg|Ginzburg]], Antonicelli e [[Carlo Frassinelli|Frassinelli]] a San Grato di Sordevolo negli anni Quaranta|alt=Pavese, Ginzburg, Antonicelli e Frassinelli a Castino (CN) negli anni Quaranta]]
Liberato nel marzo del [[1936]], nel [[1942]] fondò la casa editrice « Francesco DaDe Silva » - dal nome di un editore piemontese del Quattrocento - e s'impegnò, sollecitato dal [[Benedetto Croce|Croce]], a favore della riorganizzazione del [[Partito Liberale Italiano|Partito liberale]]. Subito dopo l'[[Armistizio di Cassibile|8 settembre]] si trasferì a [[Roma]] dove il 6 novembre venne arrestato dai tedeschi e incarcerato a [[Carcere di Regina Coeli|Regina Coeli]]. Nel febbraio [[1944]] venne trasferito nel carcere di [[Castelfranco Emilia]] e fu rimesso in libertà il 18 aprile.
 
Rientrato a Torino, entrò a far parte, in qualità di rappresentante del Partito liberale, del [[Comitato di Liberazione Nazionale|Comitato di liberazione nazionale]] del [[Piemonte]], del quale assunse la presidenza nel [[1945]], diresse l'edizione del clandestino « Risorgimento liberale » - che alla [[Caduta della Repubblica Sociale Italiana|Liberazione]] prese il nome « [[L'Opinione (quotidiano)|L'Opinione]] » - e collaborò ai fogli « Risorgimento » e « Il Patriota », espressione dei gruppi partigiani liberali operanti in Piemonte.