Changeling (film 2008): differenze tra le versioni

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[[Los Angeles]], marzo [[1928]]: un piacevole sabato mattina in un quartiere popolare alla periferia della città; una madre nubile, Christine Collins, saluta il figlioletto Walter di nove anni e si incammina verso la società telefonica dove lavora come centralinista. Rientrata nella modesta abitazione dove vive con il figlio, appura la sua scomparsa. Le lunghe ed estenuanti ricerche di Walter, che sembra sparito senza aver lasciato traccia, non portano a nulla, finché, cinque mesi dopo, un bambino che afferma di essere Walter viene riconsegnato alla polizia, che non vede l'ora di sfruttare l'ondata di popolarità che seguirà al ricongiungimento della madre col figlio. Stordita dalla confusione di poliziotti, reporter e fotografi, sopraffatta da un insieme di emozioni contrastanti, e soprattutto cedendo in parte alle pressioni della polizia - desiderosa di riguadagnare una credibilità fortemente screditata da inefficienza, scandali e corruzione - Christine accetta di accogliere il ragazzo pur sapendo che non è suo Walter.
 
Nei vari tentativi per convincere la polizia a riprendere le ricerche del figlio, Christine si rende conto che, nella [[Los Angeles]] dell'era del [[proibizionismo]], chi tenta di opporsi all'ingiustizia del sistema, in particolare se donnedonna, viene vessato e perseguitato; e la polizia ha una soluzione semplice per liberarsi di chi racconta una storia scomoda: l'internamento in [[manicomio]]. Tacciata di paranoia e infermità mentale, trova un alleato nel reverendo Gustav Briegleb, attivista della comunità presbiteriana locale, che l'aiuta a trovare risposte sulla scomparsa del figlio.
 
Ma un fatto improvviso scuote tutti. Un investigatore per minori rintraccia un ragazzo in un ranch abbandonato, il quale gli confessa che suo cugino lo ha costretto sotto minaccia di morte a collaborare all'uccisione di venti bambini, tra i quali figura Walter. Gustav fa liberare Christine, ma la notizia che suo figlio sia stato ucciso la turba tremendamente. Christine intenta causa alla polizia, e un famosissimo avvocato accetta di difenderla gratis, riuscendo a farla vincere. Così il capo della polizia viene rimosso, il capitano J.J. Jones che insisteva affinché accettasse il ragazzo estraneo come suo figlio e che l'aveva fatta internare in manicomio viene sospeso a tempo indeterminato, e tutte le donne detenute nel manicomio perché scomodo per la polizia vengono liberaterliberate. Christine assiste anche al processo di Gordon Northcott, l'assassino di suo figlio, che però si proclama innocente.
Il processo si conclude con la condanna a morte per impiccagione di Northcott.
Due anni dopo, pochi giorni prima della sua esecuzione, Northcott invia un telegramma a Christine chiedendole di vederla, per farle rivelazioni circa la sorte di Walter. Durante il colloquio in carcere però, si rifiuta ancora una volta di ammettere l'omicidio del figlio di Christine.