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Ancora più complesso è il ''[[Ratto delle Sabine (statua)|Ratto delle Sabine]]'', capolavoro in marmo del [[Giambologna]] ([[1583]]). Oltre all'originale, nel [[Museo dell'Accademia]] si trova il modello a grandezza naturale in [[gesso (materiale)|gesso]], eseguito dallo stesso Giambologna come preparazione per l'esecuzione della statua in marmo.
 
Sempre del [[Giambologna]] è l<nowiki>'</nowiki>''[[Ercole con il Centaurocentauro Nesso]]'', dal sensazionale effetto di movimento espresso dal corpo in tensione del [[centauro]] sottomesso dall'[[Ercole|eroe greco]] ([[1599]]).
 
Sono sculture di epoca romana ''[[Patroclo e Menelao]]'', copia di [[arte flavia|epoca flavia]] di un originale greco del 230-240 a.C., dono di [[Pio V]] a [[Cosimo I]], e le sei figure di donna vicine alla parete di fondo. Si ritiene che possano provenire dal [[Foro di Traiano]] a [[Roma]], furono comunque trovate verso la metà del [[Secolo XVI|Cinquecento]] e, dopo aver decorato a lungo [[Villa Medici]], arrivarono a Firenze nel [[1789]]. Delle figure muliebri, le prime due non sono state identificate come personaggi, mentre la terza da sinistra rappresenta [[Thusnelda]], una prigioniera barbara moglie di [[Arminio]]. Le ultime tre rappresentano matrone romane di rango imperiale, scolpite più finemente e con marmo più pregiato.