Pasquale Poccianti: differenze tra le versioni

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XX Settembre
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Tra questi, la Gran Conserva o Cisternone, rappresenta l'opera più significativa di Poccianti; questo monumentale serbatoio, ancor oggi in funzione, fu progettato a partire dal [[1827]] e realizzato tra il [[1829]] ed il [[1842]].
In stile [[Architettura neoclassica|neoclassico]], presenta un porticato costituito da otto colonne [[ordine tuscanico|tuscaniche]] e una facciata sovrastata da una [[cupola|semicupola]] a [[cassettone|cassettoni]] che ancora oggi suscita l'interesse degli storici e degli architetti<ref>Questo stesso gusto visionario si ritrova nell'opera di [[Arnaldo Dell'Ira]], architetto livornese attivo tra le due guerre.</ref>. Nella facciata, riconducibile ai modelli dell'[[Architettura neoclassica#Francia|architettura francese]] di [[Étienne-Louis Boullée|Boullée]] e [[Claude-Nicolas Ledoux|Ledoux]], sono peraltro riscontrabili le suggestioni derivate dalla conoscenza delle grandi opere idrauliche dell'[[architettura romana]].
 
Di alcuni anni posteriori sono gli altri serbatoi, caratterizzati sempre dalle chiare intersezioni di volumetrie pure; il Cisternino di Pian di Rota presenta infatti un impianto fortemente dilatato, con un [[pronao]] d'accesso scavato nella compatta massa muraria, mentre il Cisternino di città, aperto da un elegante loggiato [[ordine ionico]] di derivazione [[Andrea Palladio|palladiana]], contrappone la leggerezza del colonnato alla pesantezza del massiccio basamento che chiude il volume della cisterna.