Scuola di Milano: differenze tra le versioni

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Citazione dell'opera di Davide Assael. Aggiunta del nome di Carlo Sini
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Il termine «Scuola di Milano» fu utilizzato per la prima volta da [[Fulvio Papi]] nel titolo di un suo saggio dedicato a Banfi, Cantoni, Paci e Preti, quattro intellettuali che orbitavano attorno all'ateneo milanese e nei quali sono riconoscibili alcuni caratteri comuni, come la militanza nell'[[antifascismo]], l'adesione al [[marxismo]] e al [[socialismo]] [[Democrazia|democratico]] tipici della tradizione milanese, e soprattutto uno «stile» filosofico basato sull'equilibrio tra [[vitalismo]] e [[razionalità]].<ref>F. Papi, ''Vita e filosofia. La scuola di Milano: Banfi, Cantoni, Paci, Preti'', Milano 1990.</ref> Ben presto, però, la [[storiografia]] filosofica ha allargato i confini di questa scuola, ascrivendovi anche altri filosofi formatisi presso l'Università di [[Milano]], che ne condivisero gli orientamenti teoretici.
 
Anzitutto, oltre a Banfi, viene riconosciuto il ruolo fondamentale di Piero Martinetti.<ref>{{Cita libro|autore=Davide Assael|titolo=Alle origini della scuola di Milano: Martinetti, Barié, Banfi|anno=2009|editore=Guerini|città=Milano|p=|pp=|ISBN=978-88-6250-133-0}}</ref> Martinetti e Banfi, maestro e allievo, rappresentano infatti i due punti di riferimento attorno a cui si è sviluppata la scuola: la riflessione teoretica ed etica del primo, sfociante in una "religiosità civile" (influenzata dallo studio di [[Kant]], [[Baruch Spinoza|Spinoza]] e [[Afrikan Špir|Spir]]), e lo [[storicismo]] del secondo, aperto all'[[esistenzialismo]] [[kierkegaard]]iano, influenzarono i contemporanei e costituirono lo sfondo su cui maturarono le riflessioni dei loro successori.<ref>A. Vigorelli, ''La nostra inquietudine'', Milano 2007, pp. IX-X.</ref> Da qui, la Scuola filosofica di Milano nel corso degli anni si è sviluppata attraverso vari campi, nutrendo particolare interesse e attenzione per quanto accadeva in ambito filosofico nel resto d'[[Europa]], e soprattutto per la [[fenomenologia]] husserliana (Banfi fu tra i primi a studiare [[Husserl]] in [[Italia]]); al suo interno troviamo [[Storia della filosofia|storici della filosofia]] (come Mario Dal Pra, [[Franco Alessio]] e l'antichista [[Mario Untersteiner]]), [[Filosofia della scienza|filosofi della scienza]] (Ludovico Geymonat e i suoi allievi, come [[Evandro Agazzi]], [[Giulio Giorello]], [[Corrado Mangione]], [[Salvatore Veca]] e [[Fabio Minazzi]]), studiosi di [[filosofia teoretica]] (Enzo Paci, Remo Cantoni, Giulio Preti, Fulvio Papi, Carlo Sini), di [[estetica]] (Dino Formaggio e la scuola di estetica che a lui si rifà).
 
==Principali esponenti==