Repubblica Popolare Socialista d'Albania: differenze tra le versioni

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[[File:Flag of Albania (1944-1946).svg|thumb|Bandiera del Governo Provvisorio d'Albania in uso dal 1944 al 1946]]
'''Repubblica Popolare Socialista d'Albania''' (in [[lingua albanese|albanese]] ''Republika Popullore Socialiste e Shqipërisë'') fu il nome ufficiale dell'[[Albania]] [[comunista]] fra il [[1976]] e il [[1992]]. Tale denominazione fu adottata in seguito all'entrata in vigore di una nuova [[costituzione]], e sostituìsostituendo quella didella '''Repubblica Popolare d'Albania''' (''Republika Popullore e Shqipërisë'') in uso dal [[1946]].
 
== Storia ==
=== Consolidamento del potere e riforme iniziali ===
[[File:Albania3lek1945.jpg|thumb|left|Un francobollo sovrastampato con la dicitura "Repubblica popolare d'Albania]]
Un gruppo di [[comunismo|comunisti]], sviluppatosiformatosi rapidamente durante la [[seconda guerra mondiale]], eliminò tutti i potenziali nemici politici in Albania, ed isolòisolando dal mondo illa paesenazione, e stabilendo la [[Repubblica popolare d'Albania]], una dura dittatura comunista di stampo [[stalin]]ista. Entro i primi mesi del [[1945]], i comunisti avevano liquidato, screditato, o mandatoinviato in esilio la maggior parte dell'élite culturale d'anteguerra del paese, cresciuta sotto il dominio italiano. Il ministro degli affari interni, [['''''Koci Xoxe]]''''', presiedetteha governato sia il processo eche l'esecuzione di migliaia di oppositori politici, capi clan (l<ref>L'Albania aveva una forte base tribale).</ref>, e degli ex membri dei governi albanesi, che vennerosuccessivamente condannati come "''[[Crimine di guerra|criminali di guerra]]''". Migliaia di loro familiari vennero incarcerati per anni in campi di lavoro basatisituati suin aziende agricole sorte innei pressi di paludi o altridi posti insalubri. Perfino gli stranieri, (tra cui molti [[Rimpatriati italiani dall'Albania|italiani]]), furono trattenuti forzatamente nel paese. I comunisti effettuaronorafforzarono il consolidamento del controllo, anche attraverso uno spostamento del potere politico in Albania dalle popolazioni del nord, i [['''Gheghi]]''', verso gli abitanti del sud, i '''Toschi'''. La maggior parte dei leader comunisti provenivano infatti dalla borghesia Tosca, Vlaka e ortodossa, mentre i Gheghi, con la loro secolare tradizione di opposizione al potere centrale, erano guardati con sospetto ed emarginati dai nuovi governanti albanesi.
 
[[File:28nentor.jpg|thumb|left|La dichiarazione di indipendenza]]
Nel dicembre 1945 gli Albanesi elessero una nuova Assemblea popolare, ma solo i candidati del Fronte Democratico (in<ref>In precedenza il, movimento di liberazione nazionale, denominato Fronte di liberazione nazionale).</ref>, ribattezzato NLM, apparvero nelle liste elettorali; i comunisti utilizzarono tattiche di terrore soprattutto per imbavagliare l'opposizione. {{Citazione necessaria|Lo scrutinio ufficiale mostrò che il 92% degli elettori aveva votato e che il 93% degli elettori aveva scelto il Fronte Democratico. <ref>{{Cita pubblicazione|autore=Nohlen & Stöver|titolo=Elections in Europe: A data handbook|rivista=|volume=|numero=}}.</ref> L'assemblea convocata nel mese di gennaio [[1946]] sfiduciò la [[Regno albanese|monarchia]], rappresentata da re [[Zog I di Albania|Zog]], trasformando l'Albania in una "[[Repubblica popolare]]". Dopo mesi di acceso dibattito, l'assemblea adottò una Costituzione simile a quella della Repubblica [[Jugoslavia|jugoslava]] di [[Macedonia]], che si richiamava alla [[Costituzione dell'Unione Sovietica|costituzione sovietica]]. In primavera i membri dell'assemblea scelsero un nuovo governo. [[Enver Hoxha|'''Enver Hoxha''']], primo segretario del Partito Comunista, divenne sia primo ministro che ministro degli esteri e della difesa, nonché comandante delle forze armate, mentre Xoxe ricoprì la carica di ministro degli interni e diresse la segreteria organizzativa del partito comunista albanese. Tra la fine del 1945 e l'inizio del 1946, Xoxe ed altri esponenti della linea dura eliminarono gli elementi moderati che avevano premutosollecitato peri compagni a stringere i contatti con l'Occidente, ed avere un minimo di pluralismo politico, chiedendo inoltre un ritardo nell'introduzione di severe misure economiche comunistedi tipo comunista, fino a quando l'Albania non avesse sviluppato un'economia di mercato. Hoxha invece spinse il paese verso un [[isolazionismo]] sempre più accentuato, sulla base di un [[marxismo]]-[[leninismo]] [[Antirevisionismo|antirevisionista]]; Hoxha rimase al potere, tuttavia in un'occasione sostenne il ripristino delle relazioni con l'Italia e consentì anche ad alcuni albanesi di studiare in Italia.
 
=== Le relazioni tra Jugoslavia e Albania ===
==== L'appoggio iniziale ====
Fino a quando la [[Jugoslavia]] non venne espulsa dal [[Cominform]] nel [[1948]], l'Albania agì come un "paese satellite" della nazione di [[Josip Broz Tito|Tito]], che mirava ad una sua annessione. Dopo il ritiro della [[Germania]] daldai [[KosovoEuropa orientale|paesi slavi]] allaverso la fine del [[1944]], i partigiani comunisti jugoslavi presero possesso delladel provincia[[Kosovo]], e, compirono massacri dicome ritorsione contro gli Albanesialbanesi compirono massacri efferati. Contrariamente all'atteggiamentoalla linea politica tenutotenuta prima della seconda guerra mondiale, quando il partito comunista della Jugoslaviajugoslavo sosteneva l'unificazione del Kosovo con l'Albania, il regime comunista jugoslavo nel dopoguerra insistette sul mantenimento del paesePaese entro le frontiere anteguerra. Nel 1943 ripudiando l'[[accordo di Mukaj]] <ref>per la riunificazione nazionale sottoscritto nel villaggio di Mukaj tra il ''[[Balli Kombëtar]]'' (partito nazionalista) che aveva spalleggiato i tedeschi, ed il partito comunista albanese per costituire un ''Comitato di salvezza nazionale'' che gettasse le basi per la futura Albania del dopoguerra</ref>, e sotto la pressione delle autorità jugoslave, l'Albania comunista aveva acconsentito, aal restituiretermine ildella Kosovoguerra, alla Jugoslaviarestituzione dopodel laKosovo guerraalla Jugoslavia. Nel gennaio 1945, i due governi firmarono un trattato chedi reincorporavariannessione, il Kosovo alla Jugoslavia come unaquale provincia autonoma. Poco dopo, la Jugoslavia divenne il primo paese a riconoscere il governo provvisorio albanese.
Fino a quando la [[Jugoslavia]] non venne espulsa dal [[Cominform]] nel [[1948]], l'Albania agì come un satellite della nazione di [[Josip Broz Tito|Tito]], che mirava ad annettere l'intero paese nella Jugoslavia.
Dopo il ritiro della [[Germania]] dal [[Kosovo]] alla fine del [[1944]], i partigiani comunisti jugoslavi presero possesso della provincia e compirono massacri di ritorsione contro gli Albanesi. Contrariamente all'atteggiamento tenuto prima della seconda guerra mondiale, quando il partito comunista della Jugoslavia sosteneva l'unificazione del Kosovo con l'Albania, il regime comunista jugoslavo nel dopoguerra insistette sul mantenimento del paese entro le frontiere anteguerra. Nel 1943 ripudiando l'[[accordo di Mukaj]]<ref>per la riunificazione nazionale sottoscritto nel villaggio di Mukaj tra il ''[[Balli Kombëtar]]'' (partito nazionalista) che aveva spalleggiato i tedeschi, ed il partito comunista albanese per costituire un ''Comitato di salvezza nazionale'' che gettasse le basi per la futura Albania del dopoguerra</ref>, sotto la pressione delle autorità jugoslave l'Albania comunista aveva acconsentito a restituire il Kosovo alla Jugoslavia dopo la guerra. Nel gennaio 1945, i due governi firmarono un trattato che reincorporava il Kosovo alla Jugoslavia come una provincia autonoma. Poco dopo, la Jugoslavia divenne il primo paese a riconoscere il governo provvisorio albanese.
 
==== Gli accordi economici ====
Nel luglio 1946, la Jugoslavia e l'Albania firmarono un trattato di amicizia e di cooperazione che fu, rapidamente seguito da una serie di accordi tecnici ed economici con l'intento di porre le basi per l'integrazione delle economie albanese e della repubblica jugoslava di Macedonia. I patti eranostabilivano dila coordinarecoordinazione idei piani economici di entrambi gli Stati, standardizzando i loro sistemi monetari, con la creazione di un sistema di prezzi comune e un'una comune unione doganale. Così stretto era ilIl rapporto con la repubblica jugoslava di Macedonia era cos stretto, che persino il [[Lingua serbo-croata|serbo-croato]] divenne materia di studio nelle scuole superiori albanesi. La Jugoslavia inoltre, firmò un trattato di amicizia simile con la [[Bulgaria]], e sia il maresciallo Tito eche il presidente della Bulgaria [[Georgi Dimitrov]] parlaronoipotizzarano dila pianipossibilità perdi creare una federazione balcanica che includesse l'Albania, la Jugoslavia, e la Bulgaria. Consulenti jugoslavi si riversarono sia negli uffici del governo dell'Albania e nel suoche nell'esercito albanese. Tirana cercava disperatamente aiuti all'esterno, e, nel [[dopoguerra]], solo grazie a circa 20.000 tonnellate di [[Triticum|grano]] provenienti dalla repubblica jugoslava di Macedonia permisero di evitare launa carestia. L'Albania, immediatamente dopo la guerra, ricevette inoltre 26,3 milioni di [[dollaro|dollari]] [[USA]] dalla ''United Nations Relief and Rehabilitation Administration'', organizzazione delle [[Nazioni Unite]],. immediatamente dopo la guerra, e tuttaviaTuttavia dovette fare affidamento principalmente sulla Jugoslavia sia per gli investimenti eche per gli aiuti allo sviluppo.
 
Il governo jugoslavo chiaramente considerava gli investimenti in Albania come un investimento per il futuro della Jugoslavia stessa. [[joint-venture|Imprese congiunte]] tra l'Albania e la repubblica jugoslava di Macedonia vennero create per l'estrazione mineraria, la costruzione delle ferrovie, la produzione di petrolio e di elettricità, e anche per il commercio internazionale. Gli investimenti della repubblica jugoslava di Macedonia portarono alla costruzione di una raffineria di zucchero a [[Coriza (città)|Coriza]], un impianto di trasformazione alimentare ad [[Elbasan]], una fabbrica di canapa a [[Rrogozhinë]], un conservificio ittico a [[Valona]], e una tipografia, una centrale telefonica, e ed una manifattura tessile a [[Tirana]]. Gli jugoslavi rafforzarono anche l'economia albanese pagando il triplo del prezzo sul mercato mondiale per rame e altri materiali di produzione albanese.
 
==== Gli attriti ====
Le relazioni tra l'Albania e la Jugoslavia peggiorarono tuttavia, quando gli albanesi cominciarono a lamentarsi che la Jugoslavia pagasse troppo poco le materie prime albanesi e sfruttasero l'Albania attraverso le [[Joint venture|joint-ventures]]. Inoltre gli albanesi richiedevano i fondi di investimento per sviluppare industrie, elettrificazione ed una raffineria di petrolio, mentre gli jugoslavi avrebbero voluto che gli albanesi si fossero concentrati sull'agricoltura e sull'estrazione delle materie prime. '''''Nako Spiru''''', capo della Commissione di pianificazione economica albanese e uno degli alleati di Hoxha, diventò il principale critico degli sforzi economici jugoslavi permirati ad esercitare iluna sorta di controllo politico-economico sull'Albania. Tito perdette la fiducia sia in Hoxha eche negli altri intellettuali albanesi, e, attraverso Xoxe e i suoi fedeli, tentò di scalzarli dal potere.
 
Nel [[1947]], i leader della Jugoslaviajugoslavi organizzarono un'offensiva contro i comunisti albanesi anti-jugoslavi, tra cui Hoxha e Spiru. Nel mese di maggio, Tirana annunciò l'arresto, il processo e la condanna di nove membri dell'Assemblea popolare, tutti noti per opporsi alla Jugoslavia, con l'accusa di attività contro lo Stato. Un mese più tardi, il Comitato Centrale del [[partito comunista]] della Jugoslaviajugoslavo accusò Hoxha di aver seguito politiche "indipendenti" e sobillato il popolo albanese contro la Jugoslavia. SembraE' probabile che nel tentativo di acquistare il sostegno all'interno del Partito comunista albanese dia [[Tirana]], [[Belgrado]] avesse fornito crediti per un valore di 40 milioni di dollari USA, un importo pari al 58% del bilancio statale albanese del [[1947]] dell'Albania. Un anno più tardi, i crediti della Jugoslaviajugoslavi rappresentavano quasi la metà del bilancio dello Statostato. Le relazioni peggiorarono in autunno, tuttavia, quando la commissione di Spiru mise a punto un piano economico che enfatizzava l'autosufficienza, l'industria leggera e l'agricoltura.
 
Gli Jugoslavi disapprovarono aspramente l'iniziativa albanese, e, quando Spiru venne a trovarsi al centro delle critiche e, non riuscìriuscendo a guadagnare l'appoggio di nessuno tra il gruppo dirigente comunista albanese, si suicidò.
 
La insignificanza dellamarginale posizione albanese nelall'interno mondodel [[Blocco orientale|blocco comunista]], venne chiaramente sottolineata quando le altre nazioni emergenti dell'[[Europa orientale|est Europa]], nel 1947, non invitarono il partito comunista albanese all'incontro fondante del [[Cominform]] nel [[1947]]. Per contro, fu la Jugoslavia a rappresentare l'Albania agli incontri del Cominform. Benché l'Unione Sovietica avesse dato all'Albania un aiuto nel costruire l'impianto tessile e lo zuccherificio ed altre fabbriche ed a fornire all'Albania macchinari agricoli ed industriali, [[Stalin]] disseriferì a [[Milovan Djilas]], al tempo un membro di alto grado della gerarchia comunista jugoslava, che {{Citazione necessaria|"''la Jugoslavia avrebbe dovuto "<nowiki>''inglobare"'' l'</nowiki>Albania''". <ref>{{Cita libro|autore=Severi|titolo=Albania e comunismo.|anno=|editore=Istituto Tecnico Economico e del Turismo|città=|p=|pp=|ISBN=}}.</ref>
 
==== '''Il tentativo di ammissione nella Federazione Jugoslava''' ====
LaIn Albania, la fazione pro-Jugoslavia ottenne il potere politico decisivo inprima Albania ben entro ildel [[1948]]. Ad un plenum del partito in febbraio e marzo, la dirigenza comunista votò per fondere le economie e le forze armate jugoslave ed albanesi. Hoxha, opportunista fino in fondo, denunciò anche Spiru per aver tentato di deteriorare le relazioni jugoslavo-albanesi. Durante un incontro del [[Politburo del Partito del Lavoro d'Albania|Politburo]] del partito un mese più tardi, Xoxe propose di appellarsi a Belgrado per l'ammissione dell'Albania come settima repubblica jugoslava.
 
Quando il Cominform espulse la Jugoslavia il 28 giugno 1948, comunque, l'Albania fece un rapido voltafaccia nella sua politica verso la Jugoslavia. La mossa salvò sicuramente Hoxha da una squadra di assassini, così come condannò Xoxe. Tre giorni più tardi, Tirana diede ai consiglieri Jugoslavi in Albania 48 ore per lasciare il paese, rescindendo tutti gli accordi economici con il suo vicino, e lanciòlanciando una virulenta campagna di propaganda anti-Jugoslava, che trasformò Stalin in un eroe nazionale albanese, Hoxha in un combattente contro l'aggressione straniera, e Tito in un mostro imperialista.
 
L'Albania entrò nell'orbita dell'Unione Sovietica, e nel settembre 1948, Mosca entrò in gioco per compensare la perdita per l'Albaniaalbanese dell'aiuto jugoslavo. Il passo si rivelò proficuo per l'Albaniala nazione adriatica, in quanto Mosca aveva molto più da offrire di quanto non avesse la meno florida Belgrado. Il fatto che l'Unione Sovietica non avesse confini comuni con l'Albania era positivo per il regime di Tirana perché rendeva più difficile per Mosca esercitare pressioni su Tirana. InNel novembre 1948, al primo congresso del partito albanese del lavoro (APL), il partito comunista albanese cambiò nome su suggerimento di Stalin.
 
Hoxha, puntòstrumentalmente, l'indiceaccusò perla iJugoslavia problemidi delessere paeseresponsabile sulladei Jugoslaviaproblemi edel Xoxepaese. Hoxha rimosse Xoxe dalla carica di ministro per gli affari interni in ottobre 1948, rimpiazzandolo con Shehu. Dopo un processo segreto, avvenuto nel maggio 1949, Xoxe fuvenne ucciso. Le successive purghe anti-titoiste in Albania portarono alla liquidazione di 14 membri del Partito, 31 persone del Comitato Centrale e 32 dei 109 deputati dell'Assemblea del Popolo. Soprattutto, il partito espulse circa il 25% dei suoi membri. La Jugoslavia rispose con un contrattacco propagandistico, cancellò i suoi trattati di amicizia con l'Albania, e nel 1950 ritirò la sua missione diplomatica da Tirana.
 
=== Il periodo filo-sovietico (1948-1961) ===
Hoxha si dichiarava undichiarò [[Marxismo-leninismo|marxista-leninista]] ortodosso, grande ammiratore del dittatore sovietico [[Stalin]]. Prese come modello l'[[Unione Sovietica]] e irrigidì le relazioni con i suoi vecchi alleati, i comunisti jugoslavi, in seguito alla condanna della loro ideologia, decisa a [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel [[1948]]. Il suo ministro della difesa, [['''Koçi Xoxe]]''' ({{IPA|/'k&#596;&#679;i '&#675;&#596;&#675;&#603;/}}), fu condannato a morte e giustiziato un anno dopo per attività pro-jugoslave.
 
[[File:Albania bunkers.jpg|thumb|left|upright=1.4|Bunker in [[Albania]]]]
Fino a quando la [[Jugoslavia]] non venne espulsa dal [[Cominform]] nel [[1948]], l'Albania agì come un satellite della federazione di [[Josip Broz Tito|Tito]], che la rappresentava alle riunioni del Cominform. In caso di una possibile invasione occidentale o jugoslava, dal [[1950]] Hoxha fece costruire in tutto il paese migliaia di [[bunker]] in cemento per una persona, per essere usati come posti di guardia e ricoveri di armi; il loro numero potrebbe essere superiore ai 500.000. La loro costruzione accelera quando nel 1968 quando la Nazione esce ufficialmente dal Patto di Varsavia, aumentando il rischio di un attacco straniero.
Nella possibilità di un'invasione occidentale o jugoslava, dal [[1950]] Hoxha fece costruire in tutto il paese migliaia di [[bunker]] in cemento per una persona, per essere usati come posti di guardia e ricoveri di armi; il loro numero potrebbe essere superiore ai 500.000.
La loro costruzione accelera quando nel 1968 esce ufficialmente dal Patto di Varsavia, aumentando il rischio di un attacco straniero.
 
Hoxha rimase comunque un convinto [[stalinista]] nonostante la relazione del ventesimo congresso del [[Partito Comunista dell'Unione Sovietica]], e questo significò l'isolamento dell'Albania dal resto dell'Europa orientale comunista. Hoxha era deciso a seguire la politica stalinista criticando i revisionisti russi di aver cambiato il loro sistema economico.
 
=== Il periodo filo-cinese (1961-1978) ===
Nel [[1961]], Hoxhaa avvicinòcausa ldell'Albaniaavvicinamento politico albanese alla [[Repubblica Popolare Cinese]], in seguito alla [[crisi sino-sovietica]], compromettendoHoxa, negli anni seguenti, compromise le relazioni con [[Mosca (Russia)|Mosca]] negli anni seguenti. Nel [[1968]] l'[[Albania]] si ritirò dal [[Patto di Varsavia]] come reazione all'invasione sovietica della [[Cecoslovacchia]].
 
Nel [[1967]], dopo due decenni di [[Ateismo|ateizzazione]] sempre più forte, Hoxha dichiarò trionfalmente che la nazione era il primo paese al mondo dove l'[[ateismo di stato]] era scritto nella [[Costituzione]]. In quella del [[1976]] l'articolo 37 recitava: "''Lo Stato non riconosce alcuna [[religione]] e sostiene la propaganda atea per inculcare alle persone la visione scientifico-materialista del mondo''", mentre il 55 proibiva la creazione "''di ogni tipo di organizzazione di carattere fascista, anti-democratico, religioso o anti-socialista''" e vietava "''l'attività o [[propaganda]] fascista, anti-democratica, religiosa, guerrafondaia o anti-socialista, come pure l'incitazione all'odio nazionale o etnico''". L'articolo 55 del codice [[Diritto penale|penale]] del [[1977]] stabiliva la reclusione da 3 a 10 anni per propaganda religiosa e produzione, distribuzione o immagazzinamento di scritti religiosi. Parzialmente ispirato dalla [[Rivoluzione Culturale]] in [[Cina]], egli procedette alla confisca di [[Moschea|moschee]], [[chiese]], monasteri e sinagoghe. Molti di questi furono trasformati in musei o uffici pubblici, altri in officine meccaniche, magazzini, stalle o cinema. Ai genitori fu proibito dare nomi religiosi ai figli. I villaggi con nomi di santi furono rinominati con nomi non religiosi.
 
Secondo un rapporto di [[Amnesty International]] pubblicato nel [[1984]], lo stato dei diritti umani in Albania era cupo sotto Hoxha. A causa dell'isolamento e del deperimento dei rapporti con il blocco sovietico, alcuni diritti civili come la [[libertà di parola]], di religione, di stampa e di associazione, sebbene la [[costituzione]] del [[1976]] li enunciasse, vennero sensibilmente compressi con una legge del [[1977]], per garantire stabilità ed ordine.