Rogier van der Weyden: differenze tra le versioni

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ppaPAPAPPAPFW WF[[File:El Descendimiento, by Rogier van der Weyden, from Prado in Google Earth.jpg|thumb|upright=1.4|''[[Deposizione (van der Weyden)|Deposizione]]'' (1435 circa), [[Museo del Prado]], [[Madrid]]]]
== VitaCOE TO BRAZIL BRAZILLLLLLLLLLELLELELLELLELELBRAZILLLLLLLLLLLLLLLLLLALFAKJSKJFKLAJWUFUASBUHFAWHGHHIASGIAHWYIyrg79p73rg29y3pyr OUBRYIhu9rpbuqu9bgrup bjcwebbIWJRBIWUEBFIUWEHGF982G4UFBWUFBQEFUOBAOUVBQUEBUIW VJW VIUWQ VIUQWPBVIQWP BRAZILLLLLLLLL QBIUWUBFIQUBFUIQWVFQUIWSFIQWIFVQHSBQWHFYIQ WHFQWFOBQW FBQWBF QWBFUQBW FBIHQHW FHIQ WFQIWBF BUIQW B FHWBIUFBUQI WIFUIQUWUF UHQWBF QWIHF QWBIOF QWFUVYUQW FIVUQW KFVUIQ MEMMEMEMEMMEMEMEMMEME COME TO BRAZIL XDDDDDDDD WJIEIJFEIJWGIBBEW EFWP UGHESHUHGHESGESHOUG USE UGUHESUHP GOU OESG SO OG OS EGOISOIHGoffaert. Da questa unione nacquero due figli: Jan, che divenne poi orafo, e [[Peter van der Weyden|Peter]], che seguì le orme del padre. Ancora un van der Weyden figura nella storia della pittura, [[Gossen van der Weyden|Goossen]], che era nipote di Rogier. ==
{{Bio
[[File:Rio de Janeiro, Brazil - this is what they all come to see - (24215645984).jpg|alt=AAAAAAAAAAAAAA|miniatura|soososoosososoos'''A''']]
|Nome = Rogier van der
Nel [[1436]] o nel [[1437]] Rogier venne nominato pittore ufficiale della città di [[Bruxelles]], iniziando un periodo caratterizzato da grandiPLS opereCOME eTO daBRAZILLLLLLLLL unaCOME notevoleTO prosperità personale, segnalandosi tra i cittadini più ricchi e generosi della città.BRAZZZZILLLLLLL
|Cognome = Weyden
|PostCognomeVirgola = pseudonimo di '''Rogier de la Pasture'''
|Sesso = M
|LuogoNascita = Tournai
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = [[1399]] circa
|LuogoMorte = Bruxelles
|GiornoMeseMorte = 18 giugno
|AnnoMorte = 1464
|Epoca = 1400
|Attività = pittore
|Nazionalità = fiammingo
|PostNazionalità = , allievo di [[Robert Campin]]. Fu pittore ufficiale della città di [[Bruxelles]] e destinatario di commissioni dei duchi di Borgogna e dei re di Castiglia. Ebbe rapporti con la [[Este|Casa d'Este]] ed altri casati italiani come gli [[Sforza]] e i [[Medici]].
Rogier fu uno dei primi pittori che usarono il supporto della [[pittura su tela|tela]] a nord delle Alpi. Influenzò molti altri pittori del tempo come [[Dieric Bouts]], [[Hans Memling]] o di generazioni successive come [[Joos van Cleef]] e [[Frans Floris]]
}}
 
== COME TO BRAZILLLLLLLLLLLL ==
== Vita ==
Il padre Henry de la Pasture era forgiatore di coltelli. Tuttavia, a lungo il padre di Rogier è stato individuato nello scultore bruxellese Henry de la Pasture (omonimo e forse parente del vero padre). Si è quindi erroneamente ipotizzato che la primissima formazione di van der Weyden sia avvenuta nella bottega del presunto padre e questo dato ha contribuito ad enfatizzare, forse eccessivamente, l'affinità della pittura del van der Weyden alla scultura, in modo simile a quella dell'italiano [[Andrea Mantegna|Mantegna]].
 
In ogni caso poco o nulla si sa della sua giovinezza e i primi elementi documentati della sua biografia datano al terzo decennio del XV secolo, quando Rogier si approssima ai trent'anni. In particolare, il 5 marzo [[1427]] entrò alla bottega di [[Robert Campin]] a [[Tournai]], dove completò la sua formazione. Solo il 1º agosto [[1432]], a più di trent'anni, fu nominato maestro di pittura indipendente.
 
Nel [[1435]] si trasferì a Bruxelles e in quella città sposò Elisabeth Goffaert, figlia del calzolaio Jan Goffaert. Da questa unione nacquero due figli: Jan, che divenne poi orafo, e [[Peter van der Weyden|Peter]], che seguì le orme del padre. Ancora un van der Weyden figura nella storia della pittura, [[Gossen van der Weyden|Goossen]], che era nipote di Rogier.
 
Nel [[1436]] o nel [[1437]] Rogier venne nominato pittore ufficiale della città di [[Bruxelles]], iniziando un periodo caratterizzato da grandi opere e da una notevole prosperità personale, segnalandosi tra i cittadini più ricchi e generosi della città.
 
Nel [[1449]], in occasione del [[giubileo]] del [[1450]], intraprese un viaggio verso [[Roma]], dove acquistò grande fama e fu ritenuto secondo solo all'altro grande fiammingo del tempo [[Jan van Eyck]]. Questo viaggio, con tappe a [[Milano]], [[Mantova]], [[Ferrara]], [[Firenze]] e [[Napoli]], fu fondamentale, negli studi storico artistici, per i precoci contatti tra scuola fiamminga e [[Rinascimento italiano]], che ebbero profonde conseguenze negli sviluppi successivi. Sicuramente Rogier vide ed apprezzò gli affreschi nella [[basilica di San Giovanni in Laterano]] di [[Pisanello]] e [[Gentile da Fabriano]], considerati all'epoca i maggiori artisti del tempo. Tra i vari artisti italiani con cui entrò in contatto ci fu anche [[Beato Angelico]], all'epoca tra gli artisti più quotati a [[Firenze]].
 
Tra il [[1460]] e [[1461]] fu maestro del pittore italiano [[Zanetto Bugatto]]. Morì a Bruxelles il 18 giugno [[1464]], all'età di 65 anni.
 
Anche l'equivoco linguistico sul suo nome (de la Pasture in francese, van der Weyden in fiammingo) contribuì non poco a confondere le idee ai primi storici dell'arte impegnati a ricostruire la biografia artistica del maestro: la stessa identificazione tra Roger, o Rogelet, de la Pasture e Rogier van der Weyden è stata inizialmente negata, e inoltre a lungo si è confuso tra van der Weyden e la figura del [[Maestro di Flémalle]]. Oggi è opinione pressoché unanime che quest'ultimo vada individuato in [[Robert Campin]] e che le affinità stilistiche dell'opera giovanile di van der Weyden con quella del Campin vadano spiegate con il discepolato del primo presso il secondo, o piuttosto il rapporto di collaborazione tra i due, sia pure sotto la direzione del Campin, posto che il loro sodalizio inizia quando van der Weyden è già quasi trentenne.
 
== Opere ==
[[File:Weyden Portrait of a Lady.jpg|thumb|''[[Ritratto di giovane donna (Rogier van der Weyden)|Ritratto di giovane donna]]'', [[National Gallery of Art]], [[Washington (distretto di Columbia)|Washington]]]]
[[File:Rogier van der Weyden 024.jpg|thumb|''Ritratto di Francesco d'Este'', [[Metropolitan Museum of Art]], [[New York]]]]
Fu un pittore prolifico, ma molta documentazione riguardo alle sue opere è andata perduta; inoltre alcuni dipinti sono privi di data e di firma. Gli storici dell'arte, in base agli elementi raccolti, gli hanno attribuito, con certezza, la ''Crocifissione'' e la ''Deposizione'', e in seguito, per affinità stilistica, le altre opere elencate<ref name="ReferenceA">"Atlante della pittura - Maestri fiamminghi" di Luigi Mallé, ediz. De Agostini, Novara, 1965 (alla pag.16 - voce "Roger van der Weyden")</ref>.
 
Specializzato in ritratti di personaggi dell'aristocrazia, che nella loro pienezza formale catturano, in un primo tempo, l'osservatore con la loro grandiosa proporzione, ma in un secondo momento lo allontanano, a causa dell'elevatezza morale che trasmettono. Tra le opere più significative vi è il ''[[Ritratto di giovane donna (Rogier van der Weyden)|Ritratto di giovane donna]]'', a [[Washington]], caratterizzato da uno spirito geometrico, rappresentato dal busto piramidale, dalle direttrici degli abiti, dal copricapo a velo, non fine a sé stesso, ma intriso di rigorismo religioso.
 
La ''[[Deposizione (Rogier van der Weyden)|Deposizione dalla Croce]]'', invece ha seguito uno sviluppo storico più articolato: innanzitutto era la parte centrale di un trittico parzialmente scomparso. L'opera fu eseguita per la gilda dei balestrieri di [[Lovanio]] e collocata nella chiesa di ''Notre-Dame'' della città [[belga]]. Già nel [[1443]], ne venne fatta una copia (il cui autore è ignoto) per la chiesa di San Pietro, sempre di Lovanio, copia che è arrivata integra fino ai nostri giorni: è solo la prima di una lunga serie di copie di questa tavola che ne comprovano il grande successo che essa riscosse. In effetti la deposizione è uno dei quadri più celebrati di van der Weyden. L'opera è piena e plastica nelle forme. Ferma restando una certa libertà di figure e di forme, l'opera trasmette un rigore tematico religioso, che non arresta il flusso di sentimenti, di caratteri, di tragicità, di emozioni, immerso in una struttura tecnica elevata, fine e particolareggiata<ref name="ReferenceA"/>.
 
Parte apprezzabile dell'opera di van der Weyden è giunta sino noi, anche se uno dei suoi massimi capolavori e ''ab antiquo'' certamente la sua opera più nota non ci è pervenuto. Si trattava di un imponente ciclo di dipinti ad olio raffiguranti scene esemplari di applicazione della giustizia ed era collocato nelle stanze del [[municipio di Bruxelles]] in cui appunto si amministrava la giustizia. Il ciclo era costituito quattro grandi pannelli, ognuno dei quali era suddiviso in due scene. L'intera opera copriva un'area di venti metri di lunghezza per due di altezza. La scena più nota era quella della ''Giustizia di Traiano'', dedicata, per una parte, ad un episodio in cui l'imperatore romano si mostra giudice saggio ed inflessibile e, per l'altra, all'omaggio che, secondo la leggenda, il papa Gregorio Magno secoli dopo dedicherà alle spoglie dell'imperatore giusto. L'opera andò distrutta nel 1695 durante il [[Bombardamento di Bruxelles|cannoneggiamento di Bruxelles]] fatto dai francesi, ma ce ne restano alcune descrizioni in cui, tra l'altro, è particolarmente lodato l'autoritratto del pittore presente nel ciclo. A livello figurativo la testimonianza più importante che ci rimane di questo perduto capolavoro è un arazzo, tratto dalla scene su Traiano, oggi conservato nel [[Historisches Museum di Berna|museo di Berna]]. È possibile farsi un'idea dell'opera osservando i noti pannelli di [[Gerard David]] dedicati alla ''Giustizia di Cambise'' (antico re persiano), creati con la stessa funzione civica ed ammonitrice.
 
== Stile ==
Van der Weyden fu uno dei più grandi maestri della prima [[pittura fiamminga]], assieme a [[Jan van Eyck]], più o meno suo contemporaneo, e [[Robert Campin]], suo maestro. Dal primo prese l'innovativa tecnica [[a olio]] e l'attenzione verso la resa analitica dei dettagli, dal secondo apprese il senso pieno dei volumi, dello spazio e l'emotività umana dei personaggi.
 
Questi modelli vennero comunque reinterpretati in maniera personale, sviluppando un linguaggio con caratteristiche compositive e cromatiche proprie. Van der Weyden accentuò ulteriormente i risvolti psicologici e sentimentali, legando le figure da catene di sguardi e gesti, e segnando un predominio della figure sugli ambienti. Tipico è il senso di composto ma partecipe sentimento, con personaggi dalle molteplici sfumature psicologiche, pur sempre atteggiati entro i limiti di un dignitoso contegno. Le tinte sono di solito fredde, accostate in maniera solida e molto raffinata, come i gialli e i violetti, oppure le varie sfumature di bianchi e grigi.
 
Nei [[ritratto|ritratti]] trasferì sul piano monumentale e ricco di pathos la sottigliezza luministica e l'attenzione visiva di van Eyck, pervenendo a nuovi e penetranti traguardi. Ma se van Eyck fu uno scopritore, nel senso che trasferì la realtà sulla tela, van der Weyden fu essenzialmente un "inventore": delle forme, delle pose, delle iconografie<ref>La distinzione venne descritta per la prima volta da [[Max Friedländer]] nella monumentale ''Die altniederländische Malerei'', 1924-37.</ref>.
 
== Elenco delle opere principali ==
===Periodo di Tournai===
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* ''Visitazione'', 1426-1430 circa, [[Lipsia]], [[Museo di belle arti]]
* ''[[Trittico dell'Annunciazione (Rogier van der Weyden)|Trittico dell'Annunciazione]]'', 1428-1430 circa
** ''Annunciazione'' (pannello centrale), [[Parigi]], [[Museo del Louvre]]OPPAPAPPAPAPP, [[Madrid]], [[Museo del Prado]]
** ''Visitazione'' e ''Committente inginocchiato'' (pannelli laterali), [[Torino]], [[Galleria Sabauda]]
* ''Ritratto di Guillaume Fillastre'' (attr.), 1430 circa, [[Londra]], [[Courtauld Gallery]]
* ''Madonna Durán'', 1430-1432 circa, [[Madrid]], [[Museo del Prado]]
* ''[[Deposizione (Rogier van der Weyden)|Deposizione]]'', 1432-1435 circa, [[Madrid]], [[Museo del Prado]]
* ''Ritratto di giovane donna'', 1432-1435 circa, [[Berlino]], [[Gemäldegalerie (Berlino)]]
* ''San Giorgio e il drago'', 1432-1435 circa, [[Washington]], [[National Gallery of Art]]