Campo di concentramento di Flossenbürg: differenze tra le versioni

Nel 1958, su parte dell'area del campo di concentramento, venne edificata una zona residenziale, più precisamente dove si trovavano in precedenza gli alloggi dei prigionieri., Ll'allineamento degli edifici precedenti è ancora visibile nella nuova area. Altre aree dell'ex campo di concentramento sono state usate come aree artigianali, per esempio i vecchi magazzini, la cava è stata rimessa in funzione dopo la seconda guerra mondiale.

Nel giugno del 2006 l'area con le costruzioni dell'epoca nazista è stata messa sotto tutela in quanto sito storico, custode del sito è la ''[[Stiftung Bayerische Gedenkstätten]]'' che è anche custode del [[campo di concentramento di Dachau]].

Negli anni 1957 fino al 1960 venne istituito un cimitero per le vittime del campo di concentramento dove vennero trasferite le vittime delle [[marce della morte]] sepolte nei diversi cimiteri sul tragitto. Vi sono sepolte oltre 5 500 persone.

Nel 1995, in occasione del cinquantennale della liberazione lo stato del sito storico, fu fortemente criticato da parte dei sopravvissuti. Fatta eccesioneeccezione per il crematorio e il cimitero non vi erano altre tracce dell'ex campo di concentramento divenuto area residenziale e artigianale <ref>{{Cita erb|url=http://www.gedenkstaette-flossenbuerg.de/ausstellungen/was-bleibt-nachwirkungen-des-konzentrationslagers-flossenbuerg/konzept/erinnerung/|titolo=Erläuterungen zum Ausstellungskonzept|lingua=de|accesso=29 gennaio 2017}}</ref>.

Dal dicembre 1999 il memoriale è guidato dallo studioso Jörg Skriebeleit che ha completamente ripensato il sito storico. Dal 2004 al 2007 è stato ristrutturato l'edificio della lavanderia e vi è stata allestita una mostra permanente intitolata "''Konzentrationslager Flossenbürg 1938–1945''“<ref>{{cita web|url=http://www.gedenkstaette-flossenbuerg.de/en/exhibitions/flossenbuerg-concentration-camp-1938-1945/foreword/1/|titolo=Flossenbürg Concentration Camp Memoria|lingua=en|accesso=29 gennaio 2017}}</ref>. Nell'ottobre 2010 è stata inaugurata, negli edifici delle cucine, un'altra mostra permanente intitolata "''was bleibt – Nach­wir­kun­gen des Kon­zentra­ti­ons­la­gers Flos­sen­bürg''" e dedicata alle conseguenze, dai successivi processi all'elaborazione del trauma per i prigionieri e alla custodia della memoria.