Intorno alla Luna: differenze tra le versioni

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== Trama ==
Tre uomini, Nicholl, Barbicane e Michele Ardan, hanno scelto di partire per la Luna, e il primo dicembre del 1865 il loro sogno sta per realizzarsi. La costruzione mastodontica del proiettile e del cannone è stata ultimata e quella sera devono partire alla volta del satellite terrestre. I tre hanno deciso di portare con loro due cani, viveri per un anno e sostanze che, tramite determinate reazioni chimiche, possono produrre ossigeno. Alle dieci vengono chiusi dentro l'obice metallico, calati nel cannone e quarantasette minuti dopo, Murchison accenderà la miccia. Dentro è tutto ben legato e i tre avventurieri accendono il gas per la luce e si mettono comodi aspettando la partenza. All'ora prestabilita viene accesa la miccia e in un solo istante, con un boato terribile, il proiettile si alza in volo lasciandosi dietro un'enorme scia bianca. All'interno del proiettile tutti hanno perso i sensi. Il primo a risvegliarsi è Ardan che, dopo aver riacceso il gas, sveglia anche Barbicane e Nicholl. La prima cosa che fanno è togliere le lastre metalliche dagli oblò per vedere dove si trovano… sono nello spazio. All'improvviso vedono un oggetto enorme che si avvicinava e spaventati si chiedono cosa fare. Nonostante ciò l'oggetto passa molto lontano senza colpirli. Ardan si ricorda dei due cani e trova la femmina Diana in ottime condizioni… però non si può dire altrettanto del maschio Satellite il quale, in pessimo stato, muore.
 
All'ora prestabilita viene accesa la miccia e in un solo istante, con un boato terribile, il proiettile si alza in volo lasciandosi dietro un'enorme scia bianca. All'interno del proiettile tutti hanno perso i sensi. Il primo a risvegliarsi è Ardan che, dopo aver riacceso il gas, sveglia anche Barbicane e Nicholl. La prima cosa che fanno è togliere le lastre metalliche dagli oblò per vedere dove si trovano… sono nello spazio. All'improvviso vedono un oggetto enorme che si avvicinava e spaventati si chiedono cosa fare. Nonostante ciò l'oggetto passa molto lontano senza colpirli. Ardan si ricorda dei due cani e trova la femmina Diana in ottime condizioni… però non si può dire altrettanto del maschio Satellite il quale, in pessimo stato, muore.
Il giorno successivo Barbicane dà qualche lezione di algebra al francese Michele, il quale non ne capisce nulla, ma è comunque deciso a sapere come è stata calcolata la rotta. Durante la spiegazione Nicholl si accorge che i calcoli fatti dall'Osservatorio di Cambridge sono sbagliati e che la potenza del cannone non è sufficiente per superare il punto neutro tra Terra e Luna. Successivamente però Barbicane dice che, nonostante abbiano sorpassato il punto dopo il quale sarebbero caduti sulla Terra, si stanno ancora allontanando da essa. L'unica opzione plausibile trovata dai due americani è che la quantità di esplosivo usato è stata maggiore di quella richiesta, permettendogli una spinta adeguata. Decidono anche di aprire per un solo istante un oblò per lanciare fuori il cane morto, e così fanno… solo che il corpo del cane continua a seguirli per il resto del viaggio, dato che ha subìto la stessa accelerazione del proiettile. Anche il quarto giorno di dicembre Barbicane e Nicholl rispondono a molte curiosità del francese, mentre il proiettile continua il suo viaggio. Il quinto giorno i tre viaggiatori sono molto emozionati, se tutto fosse andato bene sarebbero atterrati sulla Luna, ma purtroppo la loro traiettoria è stata deviata dall'attrazione gravitazionale dell'enorme oggetto incontrato all'inizio del viaggio. Saputo ciò i viaggiatori decidono di sfruttare la loro condizione facendo rilevamenti del territorio lunare, sia per confrontare le mappe già esistenti, sia per cercare possibili forme di vita. All'inizio però trovano solo deserti aridi e montagne desolate. Il mattino raggiungono il polo nord e poco dopo si trovano nella parte nascosta della Luna, dove i raggi solari non arrivano e quindi la Luna scompare improvvisamente. Barbicane continua ad osservare i movimenti del proiettile e si accorge che forse stanno descrivendo un'iperbole che li potrebbe allontanare dal satellite e scaraventare nello spazio infinito. Improvvisamente un asteroide incandescente passa davanti al proiettile e, esplodendo, illumina per un attimo la faccia nascosta della Luna e ai tre avventurieri pare di vedere laghi e foreste, poi tutto si oscura nuovamente e non hanno più occasione di sapere se avevano visto bene oppure era solo un'illusione. Rientrano nuovamente nella faccia illuminata e, dopo aver capito che stanno descrivendo un'ellisse attorno alla Luna, ricominciano le loro osservazioni del territorio mentre si allontanano dal satellite. Capiscono subito che avrebbero continuato a orbitare in eterno, e quindi decidono di usare la poca propulsione dei razzi sotto all'obice per cambiarne la traiettoria e raggiungere la Luna. Così fanno, ma la propulsione non è sufficiente per raggiungere la Luna, e il proiettile prosegue secondo la sua traiettoria naturale, che, come i passeggeri scoprono poco dopo, lo conduce di nuovo verso la Terra. A questo punto stanno per cadere sul pianeta, ma con una velocità tale da distruggere completamente il proiettile. Nel frattempo nell'Oceano Pacifico una nave, la Susquehanna, sta facendo dei rilevamenti sui fondali marini quando improvvisamente una palla infuocata gli passa davanti inabissandosi. Qualche marinaio avanza l'ipotesi che possa trattarsi del proiettile sparato dalla Florida giorni prima. Vanno subito al porto per chiamare altre navi e tornano nel luogo dell'impatto per salvare il tre avventurieri nel bolide. Su una di queste navi c'è anche il fedele J. T. Maston, grande amico di Barbicane, che dopo la sua partenza si era recato all'Osservatorio giorno e notte per cercarlo nel cielo. Finalmente trovano l'obice e lo portano a riva.
 
Il giorno successivo Barbicane dà qualche lezione di algebra al francese Michele, il quale non ne capisce nulla, ma è comunque deciso a sapere come è stata calcolata la rotta. Durante la spiegazione Nicholl si accorge che i calcoli fatti dall'Osservatorio di Cambridge sono sbagliati e che la potenza del cannone non è sufficiente per superare il punto neutro tra Terra e Luna. Successivamente però Barbicane dice che, nonostante abbiano sorpassato il punto dopo il quale sarebbero caduti sulla Terra, si stanno ancora allontanando da essa. L'unica opzione plausibile trovata dai due americani è che la quantità di esplosivo usato è stata maggiore di quella richiesta, permettendogli una spinta adeguata. Decidono anche di aprire per un solo istante un oblò per lanciare fuori il cane morto, e così fanno… solo che il corpo del cane continua a seguirli per il resto del viaggio, dato che ha subìto la stessa accelerazione del proiettile.
 
Anche il quarto giorno di dicembre Barbicane e Nicholl rispondono a molte curiosità del francese, mentre il proiettile continua il suo viaggio. Il quinto giorno i tre viaggiatori sono molto emozionati, se tutto fosse andato bene sarebbero atterrati sulla Luna, ma purtroppo la loro traiettoria è stata deviata dall'attrazione gravitazionale dell'enorme oggetto incontrato all'inizio del viaggio. Saputo ciò i viaggiatori decidono di sfruttare la loro condizione facendo rilevamenti del territorio lunare, sia per confrontare le mappe già esistenti, sia per cercare possibili forme di vita. All'inizio però trovano solo deserti aridi e montagne desolate. Il mattino raggiungono il polo nord e poco dopo si trovano nella parte nascosta della Luna, dove i raggi solari non arrivano e quindi la Luna scompare improvvisamente.
 
Barbicane continua ad osservare i movimenti del proiettile e si accorge che forse stanno descrivendo un'iperbole che li potrebbe allontanare dal satellite e scaraventare nello spazio infinito. Improvvisamente un asteroide incandescente passa davanti al proiettile e, esplodendo, illumina per un attimo la faccia nascosta della Luna e ai tre avventurieri pare di vedere laghi e foreste, poi tutto si oscura nuovamente e non hanno più occasione di sapere se avevano visto bene oppure era solo un'illusione. Rientrano nuovamente nella faccia illuminata e, dopo aver capito che stanno descrivendo un'ellisse attorno alla Luna, ricominciano le loro osservazioni del territorio mentre si allontanano dal satellite. Capiscono subito che avrebbero continuato a orbitare in eterno, e quindi decidono di usare la poca propulsione dei razzi sotto all'obice per cambiarne la traiettoria e raggiungere la Luna. Così fanno, ma la propulsione non è sufficiente per raggiungere la Luna, e il proiettile prosegue secondo la sua traiettoria naturale, che, come i passeggeri scoprono poco dopo, lo conduce di nuovo verso la Terra. A questo punto stanno per cadere sul pianeta, ma con una velocità tale da distruggere completamente il proiettile.
 
Nel frattempo nell'Oceano Pacifico una nave, la Susquehanna, sta facendo dei rilevamenti sui fondali marini quando improvvisamente una palla infuocata gli passa davanti inabissandosi. Qualche marinaio avanza l'ipotesi che possa trattarsi del proiettile sparato dalla Florida giorni prima. Vanno subito al porto per chiamare altre navi e tornano nel luogo dell'impatto per salvare il tre avventurieri nel bolide. Su una di queste navi c'è anche il fedele J. T. Maston, grande amico di Barbicane, che dopo la sua partenza si era recato all'Osservatorio giorno e notte per cercarlo nel cielo. Finalmente trovano l'obice e lo portano a riva.
 
Barbicane, Nicholl e Michele Ardan si sono salvati e sono pronti a raccontare il loro viaggio, che in poco tempo diventa l'argomento più diffuso su tutto il globo.