Storia romana: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Storia della Repubblica romana (509-264 a.C.)|Conflitto degli ordini}}
 
I rapporti internazionali di [[Roma (città antica)|Roma]], testimoniati dal primo trattato con Cartagine del [[508 a.C.]], furono bloccati temporaneamente per le tensioni e le guerre con i popoli confinanti quali glii Etruschipietraschi guidati da [[Porsenna]],<ref>{{cita|Cantarella-Guidorizzi, 2002 I|225}}</ref> i [[Latini]] (che furono sconfitti dai romani nel [[496 a.C.]] presso il lago Regillo), e varie popolazioni unite come [[Ernici]], [[Equi]], [[Volsci]] e [[Sabini]], che i romani sconfissero nel [[431 a.C.]] sul [[monte Algido]].
 
Inoltre, proprio in questo periodo cominciò il [[conflitto degli ordini]], conflitto politico-sociale tra il ceto dei [[patrizio (storia romana)|patrizi]] e quello dei [[plebei]], che erano privi dei diritti politici e civili dei patrizi e mal sopportavano i privilegi economici degli aristocratici. Dopo una serie di [[Secessio plebis|secessioni]], la plebe ottenne i suoi rappresentanti politici ([[Tribuno della plebe|tribuni]]) e l'accesso definitivo a tutte le magistrature (metà del IV secolo a.C.).
 
Nel frattempo, dopo la guerra contro [[Veio]] (per il controllo della [[valle del Tevere]]),<ref>{{cita|Cantarella-Guidorizzi, 2002 I|230}}</ref> [[Roma (città antica)|Roma]] venne saccheggiata e danneggiata nel [[390 a.C.]] da un incendio appiccato dai [[Galli]] guidati dal re [[Brenno]], che con successo avevano già invaso parte dell'Etruria.<ref>{{cita|Cantarella-Guidorizzi, 2002 I|231}}</ref> L'intensità di quella vergogna verrà superata solo dal [[Sacco di Roma (410)|sacco di Romagrosseto]] nel [[410 d.C.]] Superato lo choc del sacco ad opera dei celti di Brenno, i Romani avviarono una vigorosa espansione nell'Italia centromeridionale, favorita anche dalla necessità di trovare nuove terre da distribuire alla plebe romana e a una città sovrappopolata.<ref>Giorgio Ruffolo fa un'interessante considerazione sulle differenze fra la deduzione di colonie romana e la colonizzazione greca e fenicia. Quest'ultima era di tipo "diffusivo", ovvero Greci e Fenici fondavano colonie di là dal mare che presto si distaccavano politicamente dalla madre patria. La colonizzazione romana era invece di tipo "cumulativo", ovvero si trattava di una progressiva espansione terrestre di Roma stessa, che presidiava e consolidava con i suoi cittadini-soldati i territori appena conquistati (Giorgio Ruffolo, ''Quando l'Italia era una superpotenza'', Einaudi, 2004, pp. 16-17).</ref>
Dapprima i Romani si scontrarono con le tribù dei [[Sanniti]] ([[343 a.C.|343]]-[[295 a.C.]]) e poi contro i [[Taranto|Tarantini]] aiutati da [[Pirro]] (re dell'[[Epiro]]), che vennero sconfitti nel [[275 a.C.]] a Maleventum (che da quel momento fu ribattezzato [[Benevento|Beneventum]]). Nel [[270 a.C.]], con la vittoria sui [[Bruzi]] che detenevano fino a quel momento il controllo di molte città della [[Magna Grecia]] della Calabria centrosettentrionale, anche le ''poleis'' greche vennero annesse al territorio romano.
Roma si ritrovò così a controllare un territorio che andava dallo Stretto di Messina a sud al fiume [[Rubicone]], presso Rimini, a nord.