Tempio di Giano (Foro Olitorio): differenze tra le versioni

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il peperino non è un marmo
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Fu costruito da [[Caio Duilio]] all'epoca della [[prima guerra punica]], nel [[III secolo a.C.]] e restaurato da [[Tiberio Claudio Nerone|Tiberio]] nel 17. Si sa che era "iuxta theatrum Marcelli" e che vi si svolgevano feste in agosto ed ottobre. È altamente probabile che sia uno dei tre templi contigui di [[Repubblica Romana|epoca repubblicana]] nell'area dell'antico [[Foro Olitorio]], dove ora sorge la chiesa di [[Basilica di San Nicola in Carcere|S.Nicola in Carcere]], più precisamente quello più settentrionale, a destra guardando la facciata della chiesa.
 
Il tempio era esastilo, di [[ordine ionico]], e possedeva un'altra fila di sei colonne dietro il fronte e presentava nove colonne sul lato lungo. Era tuttavia privo di postico, ossia la parte posteriore del tempio, poiché la peristasi di colonne non copriva anche il lato posteriore. Il tempio era interamente rivestito di marmo peperino, come quello utilizzato per la costruzione del [[tempio di Adriano]], e poggiava su una base in cementizio ricoperta di travertino. Anche le colonne e i capitelli erano costituite da marmo, a differenza del vicino [[tempio di Portuno]] che presentava una copertura in stucco. Misurava circa 26 metri in lunghezza e 15 in larghezza.
 
Del tempio restano sette colonne in [[tufo]] (materiale tipico dell'epoca originaria di costruzione e della tradizione romana) inglobate con [[architrave]] nel fianco destro della chiesa e due colonne rialzate sul basamento del tempio vicino al [[teatro di Marcello]].